CHIETI – Nel costante impegno di migliorare le prospettive di trattamento per i pazienti affetti da tumore del retto localmente avanzato, un nuovo studio pionieristico sta facendo breccia nell’ambito della radiologia medica. Pubblicato sulla rinomata rivista “La Radiologia Medica”, lo studio condotto dall’Istituto di Radiologia dell’Università “Gabriele d’Annunzio” e dalla ASL di Chieti, sotto la guida del professor Massimo Caulo, promette di rivoluzionare l’approccio terapeutico a questa forma di cancro.
Il lavoro, coordinato dal medico radiologo e ricercatore Andrea Delli Pizzi, si distingue per l’applicazione innovativa di algoritmi di intelligenza artificiale nel processo decisionale clinico. L’obiettivo principale è predire la risposta al trattamento radiochemioterapico attraverso l’analisi di biomarcatori ottenuti non solo dalle immagini di risonanza magnetica, ma anche dal sangue periferico dei pazienti.
Ciò che rende questo studio unico è l’approccio “multi-omico”, che unisce le competenze della “radiomica” e della “metabolomica”. Questo significa che non solo vengono analizzate le caratteristiche morfologiche e strutturali dei tumori tramite immagini mediche, ma si va oltre, considerando anche i marcatori molecolari nel sangue periferico. Questo approccio olistico consente una valutazione più accurata della risposta al trattamento e apre la strada a terapie sempre più personalizzate.
Secondo Delli Pizzi, questo studio rappresenta un punto di svolta nella lotta contro il tumore del retto. «Siamo i primi al mondo a proporre un approccio di questo tipo», afferma con entusiasmo. «Abbiamo unito le forze di due scienze omiche, lavorando in collaborazione con esperti del settore e ricercatori internazionali di alto livello».
La collaborazione multidisciplinare è stata fondamentale per il successo di questa ricerca. Il coinvolgimento del professor Domenico Genovesi, esperto di Radioterapia oncologica presso la ASL Lanciano Vasto Chieti, e dei professori Damiana Pieragostino, Paola Lanuti, Piero Del Boccio e Piero Chiacchiaretta del Centro Studi e Tecnologie Avanzate (CAST) dell’Università “Gabriele d’Annunzio”, ha contribuito in modo significativo alla ricchezza dei dati e alla validità dei risultati ottenuti.
Inoltre, la partecipazione di esperti internazionali come Stefano Trebeschi e la professoressa Regina Beets-Tan del Netherlands Cancer Institute ha conferito al lavoro una prospettiva globale e una base solida per future ricerche e collaborazioni.