ABRUZZO – «Chiediamo maggiore chiarezza sulla vendita del pane precotto, spesso importato dall’estero e commercializzato senza che i consumatori abbiano sufficiente chiarezza sulla sua provenienza, con grave danno al Settore che, in Abruzzo e Molise sostiene la sana alimentazione con un’attenzione estrema alla tipicità e alla tradizione».
Inizia così la nota diffusa da Fiesa Assopanificatori Confesercenti in merito alla questione del pane precotto, prodotto sempre più presente sugli scaffali dei supermercati e che sta mettendo in crisi i fornai e i panificatori.
Vinceslao Ruccolo, Presidente Assopanificatori Abruzzo e Molise ha fatto sapere: «Proporremo al Governo di lavorare su questo per trovare, insieme, una soluzione anche in previsione della possibilità, che potrebbe essere introdotta con il DDL Semplificazioni, di venderlo senza confezione. Non è sufficiente per Fiesa Assopanificatori che esso venga posto in comparti separati dal pane fresco, specificandone la natura. Accanto alla natura andrebbe, infatti, indicato il luogo di provenienza delle materie prime ed il luogo di produzione”.
Gli ha fatto eco Gianfranco Fallucchi, Vicepresidente Assopanificatori Abruzzo e Molise, che ha dichiarato: «Questo Governo sta lavorando molto in tutela del Made in Italy. Proprio per questo siamo certi accoglierà le nostre istanze, in difesa della produzione artigiana di pane. Assopanificatori Confesercenti insiste sulla necessità di valorizzare e promuovere il Pane Fresco, proprio a sostegno dei Fornai artigiani, già provati dalla politica dei prezzi della GDO, e dei consumatori»
Sono i cittadini consumatori ad essere provati dal prezzo del pane.