LANCIANO – A Lanciano è tutto pronto per la 62esima edizione della Fiera Nazionale dell’Agricoltura. La storica manifestazione del Polo fieristico d’Abruzzo aprirà le porte dell’area espositiva di località Iconicella nella mattinata di venerdì 22 marzo e per quattro giorni, fino a lunedì 25, racconterà i grandi cambiamenti che stanno investendo il mondo agricolo.
«A sessantadue anni dalla sua prima edizione e, soprattutto in un momento storico di acceso dibattito nazionale ed europeo sui temi della sostenibilità, della competitività in larga scala, del valore del lavoro nei campi», ha fatto sapere la presidente di Lancianofiera Ombretta Mercurio, «la Fiera dell’Agricoltura di Lanciano ha ancora molto da dire. Noi lo faremo guardando a tutto il comparto agricolo: un microcosmo di peculiarità e sensibilità che raccoglie intorno a sé professionalità, storia, cultura della qualità, cura dei territori, attenzione alle produzioni; senza dimenticare le politiche di innovazione e la necessità di far fronte ai cambiamenti climatici. In un’area espositiva moderna e specializzata, camminando nei tre padiglioni di Lancianofiera e attraversando gli oltre 45mila metri quadrati di area esterna sarà possibile scoprire l’ampia offerta di macchine, trattori, sistemi per l’agricoltura e attrezzature per la viticoltura e l’olivicoltura per un totale di 500 referenze. Presenti accanto agli espositori storici che arrivano da tutta Italia, anche grandi aziende internazionali, leader nella vendita di macchine agricole, attrezzature per giardinaggio e strumenti professionali per la cura del verde. Un’attenzione particolare sarà riservata agli studenti degli istituti superiori della regione, con la convinzione che il futuro dell’agricoltura passa anche e soprattutto da loro».
Saranno sedici gli appuntamenti, fra convegni, workshop e laboratori, promossi in collaborazione con le migliori energie del territorio. Si parlerà di prospettive economiche, finanziarie e legali nella transizione energetica nazionale, di opportunità di formazione per i giovani delle aree interne e della figura del rural manager, di transizione digitale per una filiera agroalimentare sostenibile e resiliente.