VASTO – Un incontro urgente tra sindaci e Asl 2 per far fronte alla carenza di medici di base del territorio: queste le richieste scritte nella lettera indirizzata al Direttore Generale della ASL Thomas Schael a firma dei Sindaci di Celenza Sul Trigno, Torrebruna, Carunchio, Palmoli, Tufillo e San Giovanni Lipioni. «È giunto il momento di fare squadra per garantire che il medico di medicina generale, punto di riferimento di ogni cittadino e garante dell’universalità del nostro Servizio Sanitario Nazionale, non scompaia dalle aree più disperse dell’Abruzzo», si legge nella nota.
Dove manca il medico di medicina generale, manca lo Stato. La richiesta degli amministratori all’azienda sanitaria è chiara: trovare con urgenza soluzioni efficaci per tutelare il diritto alla salute di centinaia di assistiti, molti di questi anziani con patologie croniche che rischiano di rimanere irrimediabilmente compromessi dalla carenza di medici di famiglia che, ormai da mesi, interessa non solo l’Abruzzo ma gran parte dell’Italia. «Fino ad oggi, nonostante la grave carenza di medici, si è riusciti a garantire la continuità dell’assistenza a tutti i cittadini con il supporto dei medici di medicina operanti nei comuni limitrofi, ma oggi con l’imminente pensionamento di altri due Medici la situazione diventerà semplicemente drammatica», scrivono i primi cittadini.
«Le amministrazioni si trovano ad ascoltare le lamentele e le preoccupazioni rispetto al tema dei medici e dei pediatri di base, un disagio cui però non possono porre rimedio, non essendo i Comuni i responsabili della distribuzione o della scelta degli ambiti in cui mandare i medici, compito che è invece di competenza diretta della ASL. Oggi vengono propagandate dallo stato e dalle Regioni soluzioni miracolistiche connesse con la paventata riorganizzazione della Medicina Territoriale, ma i tempi di attuazione dei provvedimenti di riforma della sanità territoriale che prevedono la realizzazione delle Case e degli Ospedali di Comunità, tra l’altro non funzionali alle caratteristiche di questo territorio, non possono costituire una soluzione a breve termine. Sono, quindi, più che mai necessari provvedimenti contingenti», concludono i Sindaci.
L’unico diritto rimasto è la sottomissione agli usi civici, convivenza forzata con fauna selvatica, collegamenti stradali anni 50……per il resto a volontà di Dio-.