di Anna Bontempo
VASTO – Sono stati abbattuti tutti gli 86 pioppi presenti nella riserva Marina di Vasto e che, stando alla relazione dei tecnici, presentavano «evidenti criticità strutturali e problemi di natura fitopatologica». Il paesaggio che si presenta agli occhi di chi percorre la pista ciclabile in questi giorni è simile a quel che resta dopo il passaggio di un ciclone: al posto degli alberi che con le loro chiome offrivano ombra e ossigeno, ci sono solo tronchi e rami spezzati. Nei prossimi giorni verranno piantumate nuove alberature, ma è evidente che quella riserva è destinata a cambiare volto. Si potevano evitare quegli abbattimenti? È quanto chiedono in una interrogazione inviata al presidente del consiglio Marco Marchesani le consigliere comunali Maria Amato e Alessandra Notaro della Buona Stagione e i colleghi Alessandra Cappa e Giuseppe Soria del gruppo Vasto Popolare e Liberale.
Partendo dalla premessa che «sono stati tagliati un gran numero di alberi nella riserva Marina di Vasto, anche quelli che avevano resistito alla tempesta di vento di novembre 2023», gli interroganti pongono una serie di quesiti a cui dovrà rispondere in aula l’assessore all’ambiente, Gabriele Barisano. Tra i quesiti posti dagli esponenti della minoranza non mancano quelli relativi alle reali condizioni dei pioppi abbattuti.
«Sono stati eseguiti, almeno sugli alberi più grandi e apparentemente sani, valutazioni strumentali per la staticità? “chiedono Amato, Notaro, Cappa e Soria, che vogliono anche sapere se “è stata fatta la valutazione di impatto ambientale anche in merito all’avifauna e con quali risultati».
A suo tempo il Wwf Abruzzo chiese l’utilizzo di indagini strumentali e di ridurre il numero degli alberi da abbattere, ma nonostante l’esposto dell’associazione ambientalista la Regione ha dato il nulla osta paesaggistico. Oggi, alla luce degli abbattimenti che hanno avuto un importante impatto su quell’area, è legittimo porsi alcuni interrogativi. È stato fatto tutto quello che si poteva fare per evitare i tagli? Ci sono state delle contro-perizie finalizzate a contestare le risultanze del tecnico a cui è stato affidato l’incarico per lo studio di valutazione ambientale? E che ruolo hanno avuto associazioni e Comitati che da anni assistono al taglio indiscriminato di centinaia di alberi in una città dove ampie zone sono ormai desertificate?