VASTO – La storia di Domenico Cobea inizia con un abbandono doloroso da parte dei genitori, che lo consegnano all’Istituto Sacro Cuore di Pescara all’età di 7 anni. Da qui un percorso complicato attraverso varie case famiglia, con il passaggio all’Istituto Villa Maristella di Francavilla al Mare, sotto la guida di don Nicola Spadaccini. Successivamente lo accoglie la Fondazione Piccola Opera Caritas di Spoltore, dove convive insieme ad altri otto ragazzi e tre assistenti sociali.
Durante il suo percorso, Domenico ha l’opportunità di imparare mestieri, specializzandosi nella legatoria e nella ristorazione. Esperienze che plasmano il suo percorso e contribuiscono a costruire le fondamenta di una vita dignitosa. Lavora per diversi anni a Caramanico Terme in qualità di cameriere, trovando la sua indipendenza dopo anni di precarietà.
Tuttavia, il suo destino prende una svolta negativa quando si trasferisce a Vasto: un grave infarto, infatti, gli impedisce di continuare a lavorare.
Da quel momento, la sua vita diventa un vero e proprio dramma. Con le limitate risorse del reddito di cittadinanza, fissato a soli 400 euro al mese, si trova a fare i conti con bollette che diventano sempre più difficili da pagare. La paura di un declino costante lo tormenta, creando un quadro incertezza che pesa come un macigno sulla sua quotidianità.