ABRUZZO – Il caldo inverno che si sta registrando in Abruzzo, così come nel resto dell’Italia centro-meridionale, sta mandando in tilt le colture.
È l’allarme lanciato da Coldiretti, che ha sottolineato come il 2023 che abbia fatto registrare una contrazione della caduta delle precipitazioni del 14% in meno, accompagnate da una temperatura media superiore di 1,14 gradi rispetto alla media 1991-2020.
Coldiretti ha fatto sapere: «Il caldo fuori stagione favorisce in tutte le piante il risveglio anticipato anche le fioriture anticipate come per le mimose in anticipo di oltre un mese rispetto alla data dell’8 marzo, con il pericolo di esporre le coltivazioni ai danni di un prevedibile, successivo, forte abbassamento delle temperature con la conseguente perdita dei raccolti. La mancanza di acqua provoca ripercussioni anche sui costi per le imprese aumentati anche a causa del rialzo delle quotazioni del foraggio. C’è scarsità di neve in diversi settori dell’arco alpino e su gran parte della dorsale appenninica e una situazione di stress idrico che cresce ma mano che si scende verso Sud: non è certo normale nel mese di gennaio».
Tutte queste problematiche affliggono soprattutto l’agricoltura, infatti, come ha tenuto a rimarcare Coldiretti: «I cambiamenti climatici impongono una nuova sfida per le imprese agricole che devono interpretare le novità segnalate dalla meteorologia e gli effetti sui cicli delle colture, sulla gestione delle acque e sulla sicurezza del territori. Un obiettivo che richiede un impegno delle istituzioni per accompagnare innovazione dall’agricoltura 4.0 con droni, robot e satelliti fino alla nuova genetica green no Ogm ma servono anche investimenti per la manutenzione, risparmio, recupero e regimazione delle acque con un sistema diffuso di piccoli invasi che possano raccogliere l’acqua in eccesso per poi distribuirla nel momento del bisogno».