VASTO – Quest’oggi, il Teatro Rossetti di Vasto è stato palcoscenico di emozioni e riflessioni, durante la celebrazione del Giorno della Memoria, con lo spettacolo “Il Silenzio dell’Anima”. Curato con passione da Matteatro e patrocinato dall’assessorato alla cultura del comune di Vasto, l’evento ha donato all’atmosfera teatrale una solennità pregnante di intense emozioni e pensieri profondi.
Il lavoro meticoloso e appassionato di Paola Cerella, Mirko Menna, Nicola Menna e Laura Oliva, curatori di questa performance, ha plasmato un’esperienza coinvolgente. Il cuore pulsante di questa rappresentazione è stato il gruppo di talentuosi studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore “E. Mattei” di Vasto. Questi giovani artisti hanno dedicato tempo ed energie per rendere un omaggio commovente non solo alle vittime dell’Olocausto ma, più in generale, a tutte le vittime delle guerre, comprese quelle contemporanee.
“Il Silenzio dell’Anima” ha offerto un’opportunità straordinaria per meditare sulla storia, commemorare le vittime dell’Olocausto e sensibilizzare le nuove generazioni sull’importanza della memoria.
Gli studenti dell’Istituto di Istruzione Superiore Enrico Mattei sono riusciti perfettamente a trasmettere la ”tempesta devastante” di cui proprio il termine Shoah si fa portatore.
Il Teatro Rossetti, riaperto al pubblico da poco, ha accolto, con lo spettacolo delle 17, una numerosa folla desiderosa di vivere momenti intrisi di carica emotiva in occasione del Giorno della Memoria. Le immagini forti e potenti proiettate sul palcoscenico hanno aperto gli occhi del pubblico sul mondo e sulla storia, offrendo attimi di contemporaneità per riflettere sul male della guerra in ogni sua forma e momento storico e ribadendo il potere del teatro nel veicolare cultura ed istruzione.


























Il messaggio è arrivato forte,chiaro,coinvolgente,commovente,suscitando tanta emozione unita a riflessione e grande ammirazione per la bravura di tutti gli alunni e il resto
degli addetti ai lavori.Sono uscita dal teatro riflettendo su un ieri lontano e tremendo e su un oggi non sereno con tanti conflitti vicini e lontani pensando che quel ieri non ha insegnato niente ai capi di Stato e che la vergogna di fabbricare armi non fa arrossire chi si arricchisce.