ABRUZZO – Il Premio Parete ha voluto celebrare il Giorno della Memoria 2024 insieme con Aned (Associazione nazionale ex deportati nei campi nazisti) all’interno dell’auditorium dell’Istituto comprensivo statale “Alda Merini” di Milano. L’appuntamento ha messo al centro il ricordo della testimonianza di Ermando Parete, finanziere abruzzese superstite del campo di sterminio nazista di Dachau.
Sul palco si sono avvicendati gli interventi di Angelo Lucio Rossi (dirigente scolastico dell’Ics “Alda Merini”), Maurizio Barbarello (vicepresidente Aned – Sezione di Milano) e Donato Parete (figlio di Ermando Parete e promotore del Premio Parete intitolato al padre).
«Vogliamo che la Memoria sia e resti viva – ha sottolineato Donato Parete -. Tutto ciò è possibile solo grazie all’impegno di tante persone che hanno scelto di non lasciare cadere in un cassetto dimenticato le testimonianze dei sopravvissuti. Anche per questo, noi del Premio Parete, insieme al preside Rossi e all’Aned, abbiamo scelto di promuovere un percorso tra formazione e ricordo che possa rendere partecipi i giovani della Storia. Storia che non hanno vissuto e che, speriamo, non dovranno mai vivere».
«Credo sia impossibile dimenticare gli eventi drammatici della Seconda guerra mondiale. Non per i nostri meriti – ha invece affermato il dirigente scolastico Angelo Lucio Rossi -, ma per il piccolo seme che i ragazzi avranno coltivato nelle comunità educative che abbiamo costruito».
«Siamo tutti esseri umani – ha concluso Maurizio Barbarello -. Dobbiamo avere tutti gli stessi diritti e gli stessi doveri, ed è avendo la fortuna di confrontarmi e parlare con i ragazzi, molti dei quali ho avuto l’onore di portarli a vedere da vicino i luoghi delle deportazioni, che vedo ancora la possibilità di avere dei testimoni attivi. Importanti sempre più, perché anche i testimoni di seconda generazione o indiretti stanno venendo a mancare e vogliamo che la storia delle deportazioni, di tutte le deportazioni, non si disperda. La Memoria è l’unico antidoto al loro ripetersi».
LA VITA DI ERMANDO PARETE: Ermando Parete nasce ad Abbateggio, montagne abruzzesi, il 15 febbraio 1923. Dopo essersi arruolato nella Guardia di finanza, ancora minorenne, partecipa alla guerra in Jugoslavia. L’8 settembre del 1943 come molti altri soldati italiani viene fatto prigioniero, riesce a scappare, ma al rientro in Italia è fermato da una pattuglia tedesca e al suo rifiuto di aderire alla repubblica sociale viene prima portato in carcere a Udine e poi spedito nel campo di sterminio nazista di Dachau. La storia di Ermando Parete è anche quella di tanti altri come lui condannati alla prigionia, ma il suo è anche il racconto di una scelta: quella di non tradire i personali principi passando dalla parte del nemico. Obbligato ai lavori forzati con il numero 142192 tatuato sul braccio sinistro, subisce torture e abusi dai soldati tedeschi, che arrivano a usarlo come cavia per esperimenti “scientifici” inumani. Il 29 aprile 1945 viene liberato dalla Settima armata americana e torna in Abruzzo, nel suo borgo natale. Solo dopo molti anni, a seguito del congedo dal Corpo della Guardia di finanza nel 1969, trova la forza di raccontare la sua esperienza e portarla nelle scuole di tutta Italia, fino alla sua scomparsa nel 2016. Ermando Parete sapeva che la Memoria è un inestimabile strumento di tutela per il futuro: dimenticare sarebbe un errore imperdonabile. La Memoria e le testimonianze della Storia sono elementi preziosi, che diventano fondamentali in occasioni di incontro con le nuove generazioni. Starà a loro, infatti, tramandare questi racconti per fare in modo che non ricadano nel silenzio e nell’abbandono. Donato Parete, come promotore del Premio Parete, raccogliendo il testimone del padre, ha raccontato e chiamato a raccontare la vicenda di un uomo, delle sue convinzioni, del momento che il Paese e la Storia ha vissuto. Ne porta avanti l’impegno a non dimenticare e a sensibilizzare soprattutto i più giovani. La nuova grande caserma della Guardia di finanza di Pescara, inaugurata nel maggio 2017, è intitolata proprio a Ermando Parete.