LANCIANO – Nella mattinata di oggi il consigliere comunale di Lanciano Giacinto Verna (Azione) ha diffuso un comunicato per denunciare i problemi di dissesto idrogeologico che affliggono la città, incalzando la giunta Paolini a risolvere la situazione.
Nella nota si legge: «L’acqua che rispunta sotto gli archi del Diocleziano e il fianco di una collina che frana in una contrada. Quello che sta avvenendo in questi giorni, e che viene riportato e ben documentato dagli organi di stampa, suona come una sveglia per l’amministrazione Paolini. Sono fatti e non opinioni. Si tratta di zone note da anni per i problemi di dissesto idrogeologico, che questa giunta di centrodestra continua a sottovalutare, rimandando la ricerca di soluzioni. Quella che dovrebbe essere una priorità per un’amministrazione comunale, da starci dietro quotidianamente incalzando uffici ed enti preposti, viene rimbalzata pigramente tra burocrazia e richieste di integrazioni».
Il comunicato continua: «Sollecito da 27 mesi, in qualità di ex assessore ai lavori pubblici che conosce bene la questione, questa amministrazione a dare seguito a monitoraggi e studi del sottosuolo che con la giunta Pupillo abbiamo avviato con l’università D’Annunzio e con alcuni tra i più validi tecnici locali, tra i quali Carabba e Di Monte. C’è una nuova relazione del geologo Luigi Carabba che ribadisce il pericolo e i sommovimenti nella parte iniziale del Corso e della cattedrale, eppure Paolini e i suoi dormono. Un problema, del resto, ben conosciuto fin dal 2008 (quindi ai tempi della precedente giunta Paolini), quando venne depositata e protocollata in municipio una relazione tecnica che paventava questi pericoli. Ad oggi ancora nulla».
La nota, infine, conclude: «Ormai fenomeni meteorologici atipici come alluvioni e grandinate sono sempre più frequenti, e rendono non più rinviabile la messa in sicurezza del sottosuolo del nostro centro storico. Sappiamo quali sono le principali criticità nel sistema di condotte e deflusso delle acque concepito oltre un secolo fa: il fosso del Malvò e il fosso Pietroso, entrambi spariti. È evidente la relazione tra dissesto e passaggio di condotte in grave stato di degrado, che provocano fuoriuscite di acqua non controllabili, che rendono queste zone soggette a sprofondamenti inaspettati di terreno. Servono nuove opere idrauliche, per questo si doveva partire già da tempo per arrivare a studi di fattibilità e progetti definitivi. Interventi tempestivi e improcrastinabili. Oggi, e non rinviando di mese in mese, perché il centro storico e altre zone critiche di Lanciano inviano preoccupanti segnali».