VASTO – Nella giornata di ieri, 17 gennaio, il portavoce locale dell’associazione Esodati del Superbonus Carlo Boschetti è intervenuto alla Camera dei Deputati per portare ancora una volta all’attenzione delle istituzioni la questione dello sblocco dei crediti fiscali legati al Superbonus.
In seguito all’intervento, abbiamo intervistato Carlo Boschetti per fare chiarezza sulla vicenda e cercare di capire la reale portata del problema, che ad oggi interessa oltre 320mila famiglie in Italia.
Dottor Boschetti, come nasce l’associazione Esodati del Superbonus?
«L’esperienza dell’associazione nasce circa un anno fa: è partito tutto da alcune chat online dove si parlava in senso generico del problema, da li si sono creati i presupposti per la creazione di un movimento che potesse rappresentare committenti, imprenditori e tecnici. Poi da lì abbiamo cominciato ad avere seguito, ci siamo accorti che erano molte le persone che si trovavano nella stessa situazione e così sono partiti i presidi in piazza. Abbiamo così cominciato a fare pressione su tutti i gruppi politici nella speranza di avere risposte, siamo stati accettati al MeF e abbiamo anche scritto un decreto insieme al dottor Zanetti, che però è stato cestinato. Ma la nostra azione non si è fermata, siamo diventati un contenitore che racchiude tutte le necessità di migliaia di “esodati” come noi».
Come mai si è arrivati alla mancata proroga della cessione dei crediti per le imprese?
«Per capire bene la situazione bisogna ripartire dal 2022. Dopo la caduta del Governo Conte 2, il Governo Draghi aveva dato in primis parere positivo alla manovra, con l’approvazione di tutto arco parlamentare. Dopo, stranamente, sono cominciati ad arrivare imput per lo stop alla cessione del credito: i problemi sono iniziati da lì. Da febbraio a marzo 2022 tutti i contratti con banche e imprese si sono bloccati. Ci si è trovati nella situazione di non poter più usufruire della parte più interessante della legge, privando le aziende della possibilità di pagare fornitori e materiali. In seguito alla caduta del Governo Draghi, dal governo entrante di Giorgia Meloni abbiamo ricevuto solo promesse, mai mantenute. La situazione, anzi, è peggiorata, i cantieri hanno continuato ad essere bloccati e sono partiti moltissimi licenziamenti. Inoltre, il Governo ha fatto di tutto per associare i crediti ad operazioni truffaldine, nonostante l’Agenzia delle Entrate sia di tutt’altro parere. Il credito è diventato così praticamente senza valore. Dobbiamo dire che anche le banche hanno fatto la loro parte, all’inizio firmavano contratti di finanziamento al 100%, con il 10% trattenuto come interesse, ora invece comprano all’80% del valore, andando a guadagnare il 30%, di fatto azzerando gli utili delle imprese. Nonostante tutto questo, nonostante in Italia siano migliaia le famiglie costrette a vivere fuori casa, le imprese sull’orlo del fallimento, i disoccupati legati al Superbonus, non abbiamo risposte dalle istituzioni».
Quando ero più giovane , una legge dello Stato era per il cittadino, una garanzia.Il Governo in carica attivava controlli e vohilava che la norma di legge venisse rispettata. Invece sono iniziate le correzione, le promesse, le smentite, il tutto a danno del Cittadino e della Nazione.
Oggi mi chiedo, ma quale credibilità ha ancora il nostro Paese? In patria e all’estero?
Perché coloro che abbiamo eletto negli ultimi 30 anni ci stanno trattando così?
Sono alquanto deluso, ma ancora mi è rimasto un poco di ottimismo e spero
di non perderlo.