di Anna Bontempo
VASTO – «L’ abbattimento dei pioppi nella riserva Marina di Vasto risponde ad una logica che non è assolutamente da condividere, né dal punto di vista paesaggistico e né dal punto di vista naturalistico». Stefano Taglioli, ecologista e coordinatore del Gruppo Fratino Vasto, interviene dopo la chiusura della pista ciclabile propedeutica al taglio di 86 alberi che, secondo la relazione tecnica del forestale del Comune, Francesco Marsico presentano criticità strutturali e problemi di natura fitopatologica quali la presenza di ferite, cavità o carie sul tronco o nell’intersezione della branche, oltre a scottature a livello del colletto e del fusto. I pioppi devono, quindi, essere tagliati per garantire la sicurezza dei frequentatori della pista ciclabile. Quella perizia risale a tre anni fa e non ha nulla a che vedere con gli eventi meteorologici dello scorso mese di novembre. Prova ne è che, a causa del forte vento che soffiò in quella occasione, lungo la pista si sradicarono circa sedici alberi, tra cui diversi eucalipti, mentre i pioppi sono rimasti in piedi. Si tratta infatti di un progetto che risale al 30 novembre 2020 e che solo oggi si concretizza perché, trattandosi di un intervento altamente “impattante”, è stato necessario acquisire i diversi pareri, compreso quello della Regione. I pioppi verranno sostituiti con altri elementi arborei – soprattutto lecci – che verranno messi a dimora dalla società Cogenio a titolo di compensazione ambientale.
A suo tempo il Wwf regionale chiese approfondimenti sull’impatto che l’abbattimento può causare alle specie e agli habitat protetti dal sito natura 2000 e alla riserva Marina di Vasto , ma anche di limitare il taglio a pochi esemplari. Oggi si registra il silenzio “assordante” di associazioni e Comitati. L’unico a far sentire la sua voce è il Gruppo Fratino che, tre anni fa presentò le osservazioni insieme all’Arci), a Italia Nostra del Vastese e Forum civico ecologista.
«L’abbattimento degli 86 pioppi iniziato in questi giorni, niente ha a che vedere con la tempesta di vento di qualche tempo fa, ed è bene ribadire questa cosa a chiare lettere – attacca Taglioli – è il caso di ricordare che il progetto risale a circa tre anni fa. A quel vento fortissimo gli alberi della Riserva Marina di Vasto hanno resistito benissimo, al punto che solo una quindicina di essi, sulle centinaia presenti, sono caduti del tutto o hanno avuto una caduta di rami. Gli alberi caduti e che hanno danneggiato la ciclopedonabile in loco erano, tra l’altro, eucalipti, salvo un solo pioppo, la cui rimozione, tra l’altro, era stata inutilmente chiesta dal tecnico ambientale che aveva seguito, a suo tempo, la realizzazione della pista.
L’ abbattimento di questi alberi nella Riserva Marina di Vasto, nettamente al di sopra di una quota fisiologica necessaria per sicurezza e normale manutenzione e come ampiamente dimostrato tempo fa con sopralluoghi e verifiche da parte di alcune associazioni, è precedente a questo evento atmosferico e risponde ad una logica che non è assolutamente da condividere, né dal punto di vista paesaggistico e né dal punto di vista naturalistico. A parte la ovvia mancanza di alberi per la nidificazione a primavera delle tante specie ornitiche del posto, c’è da considerare che alcune specie di uccelli formano le coppie già in questo periodo e il taglio degli alberi produrrà un danno evidente in questo senso: si opera, quindi come se non ci si trovasse in un’area protetta. Tanto vale abolirla, verrebbe provocariamente da dire».
E poi le critiche ai gestori della Riserva Marina di Vasto.
«Sorprende sempre di più che il gestore della Riserva, nonché Legambiente Abruzzo e Wwf che hanno collaborato e collaborano a vario titolo nella gestione, non abbiano nulla da dire”, aggiunge Taglioli, “ se non – tempo fa – una presa di posizione del Wwf Abruzzo che alla luce del silenzio odierno, per quanto condivisibile, pare posizione meramente proforma, come già successo al Wwf Abruzzo – per altre questioni – ai tempi del JBP a Vasto Marina, sia nel 2019 che nel 2022. Al di là della sciagurata decisione comunale (nessun appello è stato ascoltato per ripensare il taglio) ciò è veramente sconcertante. Con l’abbattimento di 86 pioppi, di fatto, si sancisce la fine dell’esistenza della Riserva Marina di Vasto così come pensata e istituita nel 2007: un percorso al contrario, per trasformare la Riserva in altro di non bene definito, che lascia interdetti e sgomenti» conclude l’ecologista.