VASTO – Piermichele Pollutri svela il suo ultimo capolavoro letterario: “Ferro”. Originario di Vasto, Pollutri ha radici profonde, ma da anni ha scelto Parma come sua dimora, dove si è distinto nel campo della formazione professionale. Laureato in Scienze Politiche, ha costruito nel tempo una carriera prolificante come scrittore.
Il romanzo “Ferro” si dipana attraverso la vita di Luciano Gianello, il valoroso partigiano noto come Mirko, appartenente al battaglione “Picelli” attivo sull’Appennino parmense. L’opera si immerge con sensibilità nella storia del nazifascismo, rivelando gli intricati dettagli di un periodo cruciale.
Ai microfoni di Zonalocale, Pollutri condivide le motivazioni che lo hanno spinto a dar vita a questo libro avvincente. Rivela come la letteratura, attraverso narrazioni coinvolgenti come la sua, sia in grado di dare risalto e profondità alla storia, offrendo al lettore una prospettiva unica sul passato.
La discussione si estende al valore intrinseco della letteratura nel tessuto sociale, come veicolo per trasmettere le lezioni del passato e mantenere vive le memorie collettive.
Con grande eloquenza, l’autore condivide il messaggio inteso dietro il suo lavoro. “Ferro” non è solo un racconto di eventi passati, ma un richiamo all’importanza di imparare dagli errori del passato per costruire un futuro migliore. Il romanzo è un invito a riflettere sul coraggio, sull’umanità e sulla resistenza di fronte all’oppressione.
In video l’intervista.