ABRUZZO – La ripresa delle esportazioni abruzzesi è stata traina da due grandi settori: automotive e farmaceutica, che hanno fatto registrare un aumento dell’exoprt pari al 13,7% rispetto allo stesso periodo del 2022.
Lo conferma lo studio realizzato da Aldo Ronci per CNA Imprenditori d’Italia Abruzzo, su un’elaborazione di dati Istat e Coeweb. Il report è stato presentato questa mattina a Pescara, durante una conferenza stampa che ha visto la presenza del presidente Cna Abruzzo Savino Saraceni e del direttore regionale Silvio Calice e traccia un quadro molto positivo per l’economia d’esportazione abruzzese. Da gennaio a settembre 2023 l’incremento ha toccato quota 906 milioni di euro, che equivalgono ad un aumento del 13,7%, rispetto al 2022, quando l’insieme dell’export regionale ammontava a 6.615 milioni. I dati ci dicono che nel 2023 la cifra totale è arrivata i 7.521 milioni, posizionando la nostra regione al quarto posto della classifica nazionale per le esportazioni.
Il presidente del Cna Abruzzo Savino Saraceni, dopo la conferenza, ha raccontato a Zonalocale i punti salienti toccati e i risultati positivi raggiunti dall’export abruzzese nei primi 9 mesi del 2023.
Presidente Saraceni, come commenta il risultato positivo fatto registrare dall’Abruzzo per quanto riguarda le esportazioni?
«Sicuramente si tratta di un risultato molto incoraggiante e che ci rende positivi, c’è una crescita improntate dell’export in Abruzzo. Abbiamo notato che sono principalmente 6 le grandi aziende multinazionali che trainano le nostre esportazioni e c’era da aspettarselo. Bisogna però considerare che le piccole e medie imprese rappresentano circa il 90% delle aziende presenti sul territorio abruzzese e vogliamo coinvolgerle sempre di più in questo percorso, similmente per come è successo per il settore agroalimentare e quello tessile, che hanno registrato risultati molto positivi. Speriamo che questo trend positivo sia riscontrabile anche per l’ultimo trimestre del 2023».
Veniamo ai dati, ci indica qualche numero significativo e i settori che hanno trainato l’exoprt abruzzese?
«L’export è aumento del 13,7%, rispetto allo stesso periodo 2022, sicuramente i risultati migliori gli hanno ottenuti il settore automotive che è passato da 616 milioni a 752 e quello farmaceutico che ha registrato una crescita di circa 700 milioni. per quanto riguarda le singole provincie, quella di Chieti ha registrato un aumento delle esportazioni pari a 429 milioni, L’Aquila 249 milioni, Teramo 161 milioni (si è dimostrata la provincia più versatile, senza la netta predominanza di un settore) e fanalino di coda Pescara con un aumento più contenuto, pari a 66 milioni. In ogni caso i settori trainanti possono classificarsi così: automotive, farmaceutico, agroalimentare e fashion».
Presidente, quali sono le aspettative per il 2024 e quali sono i settori che avrebbero più bisogno di sostegno per poter diventare competitivi sul mercato delle esportazioni?
«Sicuramente ci auguriamo che per il 2024 il trend resti positivo e continui a crescere, i dati del 2023 ci dimostrano che l’Abruzzo ha un tessuto industriale solido e può ambire a migliorare, potenziando al massimo tutti i suoi settori produttivi. A tal proposito, sicuramente sono le piccole imprese quelle che fanno più fatica ad approcciarsi ai mercati dell’export. Avrebbero bisogno di essere affiancate e “accompagnate” sui mercati esteri: le Camere di Commercio già fanno eventi e accompagnano le imprese nel processo, ma queste iniziative avrebbero bisogno di essere potenziare. Penso sia molto importante, a livello regionale, facilitare l’accesso delle piccole e medie imprese a forme di credito facilitate e mirate, nell’ottica di uno sviluppo e radicamento di queste realtà a livello territoriale. Sarebbe poi auspicabile una collaborazione tra le grandi imprese presenti in Abruzzo e le realtà più piccole, in modo da promuovere sinergie che potrebbero portare a risultati sempre in crescita nel futuro»