PESCARA – Si è concluso ieri pomeriggio in Procura a Pescara, in presenza del gip Francesco Marino, l’interrogatorio di Brahim Dahbi, il 63enne marocchino arrestato con l’accusa di aver ucciso al culmine di una lite Afsal Hossain Khokan.
Il 63enne si è dichiarato innocente e ha riferito al gip di essere stato accerchiato da almeno 5 bengalesi, durante una lite per questioni condominiali. Durante la colluttazione, a detta del sospettato, Khokan sarebbe stato inavvertitamente colpito da un suo connazionale. Ma gli elementi che non tornano sono molti: le coltellate che hanno raggiunto il bengalese sono diverse e una ha perforato il cuore, inoltre la presunta arma del delitto è sarebbe stata ritrovata proprio in casa del marocchino.
Intanto, mentre si attendono i risultati delle indagini e delle analisi degli operatori del Ris, l’avvocato Rossella Serra, che difende Dahbi, ha fatto sapere: «Il mio assistito ha raccontato di avere spinto la vittima, che cadendo sarebbe stata attinta alle spalle dal coltello di un connazionale, di cui lui non conosce il nome, ma che sarebbe in grado di identificare».