ABRUZZO – Il panorama educativo in Abruzzo si prepara a una significativa trasformazione con l’introduzione della nuova rete scolastica, confermata dall’approvazione della proposta di piano presentata dall’assessore regionale all’Istruzione, Pietro Quaresimale. Questa decisione è stata presa dopo un’approfondita analisi e la Giunta regionale ha accolto con favore le indicazioni del ministero dell’Istruzione, che ha ridefinito i parametri numerici per l’autonomia degli istituti scolastici.
L’orientamento ministeriale ha portato all’eliminazione del concetto di reggenza delle direzioni scolastiche, promuovendo un processo di accorpamento degli uffici amministrativi. Questa ristrutturazione riflette le nuove linee guida per aumentare l’autonomia delle scuole, allineandosi alle direttive nazionali.
Tra le variazioni apportate, la Giunta regionale ha confermato il Liceo Artistico per il Design “F. A. Grue” di Castelli come unica eccezione alla ristrutturazione, mantenendo la sua autonomia e riconoscendogli il titolo di “indirizzo raro”. Questo riconoscimento è attribuito al liceo per la sua eredità nella tradizione ceramica castellana, un patrimonio che proietta l’Abruzzo su scala globale.
Pietro Quaresimale ha enfatizzato l’attenzione rivolta alle specifiche esigenze territoriali nella definizione del nuovo piano. Ha precisato che, nonostante le modifiche, il piano ha ridotto a 7 le direzioni accorpate, a differenza delle 11 ipotizzate dalle simulazioni ministeriali. Inoltre, ha sottolineato che l’intervento non prevede la soppressione di scuole, ma mira esclusivamente all’ottimizzazione delle direzioni e degli uffici amministrativi, assicurando che i servizi d’istruzione e scolastici sul territorio restino invariati.
Il nuovo piano di dimensionamento scolastico, che entrerà in vigore nell’anno accademico 2024-2025, riflette il trend demografico della regione, evidenziando le sfide presenti soprattutto nelle zone interne. Quaresimale ha evidenziato la difficoltà nel ribaltare questa tendenza, aggiungendo che ogni anno le Regioni e gli enti locali si trovano a dover lavorare su piani di dimensionamento per mantenere l’offerta formativa tra le diverse realtà territoriali e prevenire riduzioni dei servizi scolastici.