Di Anna Bontempo
VASTO – Un calo nelle presenze, un aumento degli arrivi, una diminuzione della capacità ricettiva e la necessità di promuovere all’estero il territorio con particolare riguardo alle nuove tendenze. È il quadro del turismo locale delineato dai dati provvisori relativi al 2023 forniti dalla Regione e illustrati in anteprima da Massimo Desiati, coordinatore del gruppo di lavoro del progetto multidisciplinare “Abruzzo regione del benessere”.
«Sono dati provvisori su base annuale che delineano però una tendenza chiara: cioè un aumento degli arrivi stimati intorno al 7% ed un calo delle presenze del 4,5%», attacca Desiati, «da evidenziare che il turista, in media, si trattiene sul nostro territorio per meno tempo e questo è un dato su cui ragionare. C’è anche da dire che Vasto ha perso strutture ricettive e quindi posti letto. Nel 2023 erano state censite 136 attività di accoglienza, a fronte delle 144 del 2022, mentre i posti letto sono passati dai 6.769 del 2022 ai 6.386 del 2023. Anche in questo caso occorre una analisi più mirata», aggiunge, «per attività ricettive intendiamo gli alberghi, le residenze turistiche, i campeggi, i villaggi turistici, i B&B , gli affitta camere. C’è grande evasione soprattutto nell’extra alberghiero. L’ospitalità avviene, però non è tracciata. E questo è gravissimo, sia dal punto di vista fiscale, ma anche per quanto riguarda la possibilità di studiare bene i dati. Non trasferire i numeri relativi agli arrivi alla Questura o al Sitra, cioè al sistema turistico regionale, significa non poter avere un reale quadro dell’esistente, oltre al danno di natura economica che si produce».
Qual è l’identikit del turista che sceglie di trascorrere le ferie a Vasto?
«Il nostro tradizionale turismo è quello che vede l’ospite provenire dalla Campania e dal Lazio», risponde Desiati, «altra regione di provenienza è il Molise, ma in questo caso si tratta di un turismo mordi e fuggi che non fa presenza, perché torna a dormire nel suo luogo di residenza. È calato il numero degli stranieri, anche se l’interesse per la nostra città resta alto. Però il mercato è in movimento anche grazie a particolari brand di cui si va rivestendo il nostro territorio: la Costa dei Trabocchi e la Via Verde che interessa soprattutto un target che è quello del turismo bike, Sono tendenze da seguire con molta attenzione, da puntarci e su cui investire».
Cosa si deve fare per sviluppare il turismo dalle nostre parti?
«Vasto ha un compendio di attrattive importanti, non è possibile quindi individuare un solo aspetto, ma promuovere l’intero territorio», sostiene l’ex assessore regionale, «bisogna parlare di Vasto anche per le altre cose che non siano il mare e la spiaggia. L’Italia è piena di mare e di spiagge. Nella stessa costa abruzzese troviamo città meglio organizzate in termini di servizi e di offerta. Se diamo uno sguardo al teramano e lo confrontiamo con la nostra nobile Costa dei Trabocchi, ci accorgiamo che ci vogliono dieci Coste dei Trabocchi per fare il teramano. Negli anni hanno fortificato una offerta turistica di valore e li ci sono i numeri. Tolta Silvi, che è piccola, tutti gli altri comuni hanno avuto in termini di arrivi e di presenze risultati superiori a quelli della nostra città. Cosa bisogna fare per Vasto? Per fare promozione turistica non è possibile individuare un solo aspetto, ma è importante promuovere il territorio. Bisogna parlare di Vasto anche per le altre cose che non siano il mare e la spiaggia. Gli eventi non fanno promozione. Quando ci si riferisce ad uno spettacolo e a qualunque momento ludico di una città nel periodo estivo non bisogna pensare a quell’evento come un momento di promozione, ma di intrattenimento, tanto più se inserito nel calendario delle manifestazioni. Chi viene in città per lo spettacolo resta poche ore, muove una economia irrisoria».
In questo contesto che ruolo possono avere le due riserve naturali?
«Punta Aderci e Marina di Vasto vanno valorizzate e dotate di servizi. Se faccio fare la visita con il pulmino elettrico e con la guida allora il biglietto di ingresso ha una sua logica».
Se dovesse dare un consiglio al Comune cosa direbbe?
«Suggerirei di affidare subito un incarico ad una agenzia specializzata per il marketing territoriale».
Come docente di marketing consiglio di fare un’analisi dei vari target di presenze attuali e potenziali, di puntare ad offerte diversificate per questi target durante l’anno, di lavorare in network anche con l’entroterra per creare percorsi e circuiti da raggiungere non solo in auto, e di digitalizzare di più, per esempio centralizzare gli eventi, tutti, su un portale locale, o permettere l’acquisto dei biglietti del bus tramite app.
Per una tale strategia ci vuole un tavolo con tutte le parti, pubbliche e private, che lavorino in sinergia.
Ultima osservazione : non c’é un grande interesse economico duraturo ad avere flussi esagerati durante certi eventi, né un turismo di passaggio sulla direttice salentina. Analizzate i vostri residenti secondari (seconde case usate anche in telelavoro): target sottovalutato che esce dalle statistiche delle presenze, spesso basate su dati di pernotti a pagamento. Eppure la loro presenza periodica permette di movimentare l’economia locale a 360 gradi (ristoranti, cinema, intrattenimenti vari ma anche acquisti in negozi e supermercati, piccole o grandi ristrutturazioni, ecc.). Ve ne sono di altospendenti, ne conosco diversi.
Ecco, Monica, professionista del settore, non poteva non cogliere i dovuti aspetti. Speriamo ascoltino gli utili consigli. Buon lavoro.