VASTO – Il 2023 è stato un anno negativo per la Vastese Calcio, che ha dovuto affrontare non solo la retrocessione sul campo, ma anche una situazione societaria intricata. La prima parte di stagione ha portato risultati positivi sul terreno di gioco, ma gli strascichi delle questioni societarie hanno inciso pesantemente, causando l’addio di numerosi giocatori nel mercato di dicembre.
Nonostante le avversità, l’anno si è concluso con una luce di speranza. La nuova proprietà, guidata da Raffaele Esposito, ha intrapreso con coraggio la missione di riconsegnare dignità e gloria a una piazza calcistica affamata di successi e ricca di storia.
In due settimane la nuova dirigenza ha tesserato diversi calciatori. Per questo motivo, abbiamo intervistato l’allenatore Federico Del Grosso per capire il suo punto di vista circa la nuova società e il mercato in entrata.
In considerazione della delicata situazione in cui la Vastese si è trovata e delle sfide affrontate dalla nuova proprietà, quali sono le sue valutazioni sui nuovi arrivi?
Io mi espongo solo sul lato tecnico. Abbiamo ringiovanito la rosa, in attesa di tre innesti di spessore, uno per ogni reparto. I nuovi arrivi sono profili giovani di buona prospettiva. Penso si stia facendo tutto in modo intelligente aspettando che i risultati parlino in campo. Sicuramente i nostri ragazzi sono tutti educati e di valore, anzitutto sotto l’aspetto umano, e per quanto riguarda l’aspetto tecnico sono atleti che abbiamo deciso di inserire perché pensiamo facciano al caso della Vastese per quelli che sono gli obiettivi stagionali. L’importante è portare avanti la squadra per poi organizzare il prossimo anno nel migliore dei modi.
In base a quanto appena condiviso, ritiene che il gruppo attuale abbia già raggiunto un livello di omogeneità conforme al suo concetto ideale di squadra? Sta emergendo nuovamente lo spirito necessario per perseguire con successo gli obiettivi prefissati?
Sì. Di certo un gruppo non si ricrea dall’oggi al domani, per creare il gruppo precedente avevo impiegato tre mesi di lavoro. Ovviamente ad oggi non si può fare lo stesso discorso perché non abbiamo tempo. Dobbiamo lavorare in maniera più rapida cercando di trasmettere un’alchimia rapida affinché i ragazzi possano subito capire cosa cerchiamo, cosa serve. È stata rifondata una società e ora dipende da me, dalla società e dai ragazzi. Ci vuole fiducia, ci vuole tempo e pazienza. La criticità c’è ma solo a fine stagione vedremo i risultati. Adesso bisogna lavorare in campo senza chiacchiere inutili.
Quindi cosa bisogna migliorare, dove bisogna intervenire, in quale fascia si sente più carente e cosa le servirebbe per completare la rosa della squadra?
Sono sempre a stretto contatto con il Presidente e il Direttore Sportivo, vogliamo fare acquisti ben mirati, senza perdere la testa e senza l’ansia di chiudere. Ci vogliono giocatori che sposano il progetto e sicuramente una risorsa per ogni reparto è quello che serve. Ovviamente insieme agli atleti che sono stati già inseriti e di cui conosco già il valore in campo.
In conclusione, ritiene che questo gruppo sia in grado di poter raggiungere l’obiettivo finale della salvezza ?
Certamente. Altrimenti non staremmo qui a parlare. Crederci è la cosa fondamentale, la negatività non può far parte di questa nuova organizzazione. Chi rema contro può andar via.
Abbiamo un obiettivo e ce la faremo, sono sicuro! Ovviamente ci vuole il lavoro, la costanza, la perseveranza e persone che remano tutte verso lo stesso obiettivo.