ABRUZZO – Secondo il nuovo sondaggio “People at Work 2023” condotto dall’Adp® Research Institute su un campione di oltre 32.000 lavoratori provenienti da 17 paesi, di cui 2.000 in Italia, emerge un sentimento di incertezza occupazionale tra i lavoratori abruzzesi.
Il sondaggio rileva che circa il 25% dei lavoratori in Abruzzo si trova ad affrontare una crescente inquietudine riguardo alla sicurezza del proprio impiego, manifestando la paura di essere licenziati. Questo dato, sebbene rilevante, risulta essere inferiore rispetto alla media nazionale, la quale si attesta al 34%.
Gli uomini mostrano un tasso più elevato di preoccupazione occupazionale, con il 38%, rispetto alle donne, il cui tasso si ferma al 30% in Italia. Le fasce d’età più colpite risultano essere quella tra i 35 e i 44 anni, con il 37%, seguita dalla generazione Z (18-24 anni) con il 36%, e dai lavoratori tra i 24 e i 34 anni al 34%. Le preoccupazioni diminuiscono sensibilmente per gli over 55, tra i quali solo il 26% manifesta timori per la propria posizione lavorativa.
Circa il 10% dei partecipanti al sondaggio ritiene che l’intelligenza artificiale diverrà una prassi comune nel proprio settore entro i prossimi cinque anni, influenzando e riducendo le attività manuali. Questo scenario di incertezza economica appare come una realtà condivisa da sei lavoratori su dieci in Abruzzo (64,5%), i quali ritengono che nessuna professione sia immune da questa condizione.
In tale contesto, emerge che il 9% dei residenti abruzzesi ha considerato la possibilità di cambiare settore lavorativo nell’ultimo anno, mentre il 16% ha valutato l’ipotesi di intraprendere un’attività autonoma. Curiosamente, solo il 3% degli over 55 sembra aver pensato a un’eventuale pensione anticipata di fronte a questo scenario di incertezza occupazionale.