Di Anna Bontempo
VASTO – Alcuni consiglieri di minoranza si accingono a presentare un ordine del giorno, mentre da Palazzo di città chiariscono che «gli uffici comunali stanno fornendo le adeguate risposte». Tiene banco il dossier degli ispettori ministeriali che hanno condensato in una relazione di 83 pagine i risultati della ispezione eseguita nei mesi scorsi in Municipio e relativa all’arco temporale compreso tra il 2018 e il 2022. Molte le irregolarità riscontrate, dettagliatamente illustrate nel report di cui siamo riusciti a venire in possesso. Si parla in particolare di somme non dovute o erogate in maniera illegittima.
«Le ispezioni del Mef hanno portato a chiedere chiarimenti, tra le altre cose, sugli emolumenti dei dirigenti», afferma il sindaco Francesco Menna, «sono controlli, richieste e contestazioni che il Ministero fa in tutta Italia. Gli uffici comunali stanno fornendo le adeguate risposte in merito, punto per punto. Nel frattempo c’è stata la solita denuncia alle autorità inquirenti e ci siamo resi disponibili, in un clima di massima serenità e collaborazione».
La pubblicazione di ampi stralci del dossier da parte di Zonalocale ha spiazzato anche una parte della opposizione consiliare che sostiene di non essere a conoscenza della relazione degli ispettori ministeriali.
«Chiederemo di riferire sull’ispezione in consiglio comunale», dice Alessandra Notaro, consigliera comunale della lista civica La Buona Stagione, «in particolare chiederemo lumi sulla situazione rilevata dagli ispettori del Mef, oltre alle giustificazioni sulle condotte contestate. Con le colleghe Alessandra Cappa e Maria Amato stiamo valutando la presentazione di un ordine del giorno al prossimo consiglio comunale».
Dina Carinci del Movimento 5 stelle si augura «che si faccia chiarezza». Ma cosa dicono gli ispettori ministeriali? Nel mirino degli 007 sono finiti gli emolumenti, diverse migliaia di euro, erogati alle figure apicali come “premio” per gli obiettivi conseguiti. Su questo punto gli ispettori del Ministero dell’Economia e delle Finanze sono categorici.
«La metodologia adottata dal comune di Vasto per la valutazione del personale con qualifica dirigenziale non è quella prevista dal regolamento di cui l’ente si è dotato nel 2012», scrive Biagio Giordano, dirigente dell’Ispettorato Generale dei Servizi Ispettivi di Finanza Pubblica, «gli obiettivi sui quali è stata impostata la valutazione della performance organizzativa dei dirigenti appaiono infatti attinenti alla ordinaria attività amministrativa dell’ente ed in quanto tali non determinano un significativo miglioramento della qualità dei servizi erogati». In parole povere, secondo gli ispettori ministeriali, i premi di risultato sarebbero stati liquidati senza che venissero determinati a monte «obiettivi misurabili in termini chiari e concreti» come richiesto dal contratto di lavoro. Su questo aspetto indaga anche la Procura di Vasto che ha aperto una inchiesta, affidata alla Guardia di Finanza, proprio in seguito al report degli ispettori ministeriali.
C’è poi il capitolo relativo agli incarichi.
«Il conferimento degli incarichi di posizione organizzativa e di alta professionalità al comune di Vasto appaiono essere stati attribuiti ad personam, senza alcun riferimento alle mansioni e ai compiti che tale incarico comportava». Recita così un passaggio della relazione, la quale giunge alla conclusione «che non è stata correttamente applicata la disciplina contrattuale relativa alla istituzione delle posizioni organizzative e delle alte professionalità». Anche la retribuzione di risultato – si legge nel report – «è stata disposta in mancanza della verifica degli obiettivi che tali dipendenti avrebbero dovuto conseguire».
Un altro aspetto su cui gli ispettori del Mef si sono soffermati è quello relativo agli incentivi economici, cioè le somme liquidate ai tecnici del settore lavori pubblici per le attività legate ad una serie di opere. Anche in questo caso sono state rilevate delle irregolarità, come la somma di 13mila euro liquidata per l’affidamento in concessione del servizio di accertamento e riscossione, ordinaria e coattiva, delle imposte comunali. Per questo appalto i dipendenti, stando a quanto si legge nel dossier, non avrebbero dovuto percepire alcun incentivo economico. Ma c’è anche altro. Sarà oggetto di un approfondimento in un successivo servizio.