VASTO – Lucia Desiati ha scritto una interessante riflessione su uno degli ornamenti per eccellenza di questi giorni di festa: il pungitopo, alias Ruscus aculeatus, che Zonalocale ha il piacere di condividere con i suoi lettori, anche come spunto per un regalo tradizionale, «vero augurio verso valori significativi», scrive Desiati
«Il Natale è alle porte e ci stiamo preparando ad accoglierlo con la gioia e i buoni propositi di accoglienza e di condivisione. Una magica atmosfera ricca di luci, colori e coccarde ci coinvolge, le strade ed i negozi illuminati invitano a festeggiare questa bellissima festività con simboli natalizi colmi di tradizione, statisticamente tra questi sembra primeggiare il pungitopo, ritenuto l’emblema della fortuna».
«Una pianta che tutti conosciamo ma non tutti sanno delle sue molteplici proprietà. Già dall’antichità con esso si curava la gotta, (la malattia dei ricchi, dovuta all’assunzione di troppa carne), nella seconda guerra mondiale dai semi torrefatti si ricavava il surrogato del caffè, noto anche per le sue qualità antinfiammatorie, antireumatiche e diuretiche. Il pungitopo è ancora oggi prezioso perché unito al prezzemolo, asparago, finocchio selvatico e sedano è un componente importante del tradizionale sciroppo delle cinque radici».
«Nelle belle giornate di dicembre molte persone si avventurano nei boschi dell’Alto Vastese essendo essi una tavolozza vivente di colori, in particolare si recano nelle zone boschive di Carunchio (accogliente paesino) per respirare l’aria incontaminata e soffermarsi ad ammirare le magiche rosse bacche del pungitopo che occhieggiano tra le verdi foglie e il desiderio di raccoglierlo è grande. Sono proprio quei colori affascinanti del Rusco (nome botanico), evidenziati anche nella cromoterapia, capaci essi di donare equilibrio ed armonia; importanti se si sente la necessità di rieducarsi e coinvolgersi con l’anima ed il corpo a madre natura. Regalare o donarsi quindi un pungitopo natalizio è un vero augurio verso valori significativi».