VASTO – Si è svolto giovedì scorso all’Istituto tecnico statale economico tecnologico “Filippo Palizzi” di Vasto, l’incontro dello psicoterapeuta, ricercatore, scrittore varesino Alberto Pellai con la comunità scolastica per parlare di emozioni, educazione, prevenzione e non solo.
Docenti, dirigenti scolastici, genitori, ragazzi, esperti del settore come psicologi, psicoterapeuti, avvocati, persone della comunità: erano in tanti ad attenderlo in un’Aula magna gremita e in tanti hanno partecipato al dialogo a più voci che ha visto protagonisti, oltre al noto scrittore, anche Elvira Di Santo, mediatore genitoriale, scolastico e counselor nonché vicepresidente dell’Associazione Stilnovo e Teresa Maria Di Santo, docente, presidente dell’Associazione Emily Abruzzo e coordinatrice di Unione nazionale vittime per l’Abruzzo. Con loro, la dirigente scolastica dell’Istituto, Nicoletta Del Re.
«La cosa cui tengo di più è dire – ha detto la professoressa Del Re – che questo evento e quelli che ci hanno accompagnato fino a ieri, 1 dicembre, fanno parte di un percorso iniziato da lontano, ampio e articolato, che quest’anno si è ulteriormente arricchito con la stipula del Protocollo di intesa con l’associazione Emily Abruzzo e Unione nazionale vittime e altre scuole, enti, associazioni, Ordini professionali del territorio. Uno strumento necessario per la promozione di strategie condivise finalizzate alla prevenzione e al contrasto della violenza sulle donne e non solo».
Il percorso cui fa riferimento la dirigente scolastica dell’Itset “Palizzi” è un percorso che vede la sua scuola impegnata in un cammino che punta alla prevenzione prima della cura, tra le cui tappe si annoverano anche altri progetti come quello presentato – e approvato – all’Ufficio scolastico regionale (USR), “Connessi con il cuore”, ulteriore occasione per approfondire il percorso educativo per prevenire il bullismo.
«Cosa posso fare io e cosa può fare la scuola di fronte a un’emergenza educativa?, – si è chiesta la dirigente Del Re -. Possiamo continuare a educare e formare i ragazzi attraverso le discipline che già abbiamo, attraverso la lettura di libri e il dialogo costante con attori interni ed esterni alla scuola, promuovendo occasioni di incontro e confronto per aiutare i giovani e noi adulti».



Un puzzle con al centro il protagonista, Paolo, che rimette insieme i pezzi della sua vita raccontandola: a partire da questa descrizione del libro “La Vita accade” (edizione Mondadori), vincitore della prima edizione del Premio letterario Emily “I mille volti della Violenza” – la presidente Di Santo, dopo aver salutato e ringraziato i presenti, le associate Emily e il direttore artistico del premio, Virginio Di Pierro, ha dato il via al dialogo tra lo scrittore e la mediatrice, Elvira Di Santo.
Un dialogo incentrato sui temi del dolore, rabbia, abbandono, speranza, perdono, cura, tenerezza della famiglia.
«Temi – ha spiegato Di Santo – che esattamente come pezzi di un puzzle hanno permesso di delineare un quadro in cui le emozioni, i sentimenti ma soprattutto l’amore diventano centrali, “un amore che tanto salva quanto fa male”, come lo ha definito Alberto Pellai. Un amore che, vissuto con competenza e consapevolezza, permette di sopravvivere al dolore. Un dolore che se narrato e condiviso, dà la possibilità di intraprendere un percorso di risoluzione che conduce a vedere – e vivere – i veri noi, la verità di ciò che siamo».
E il libro di Pellai ha questo compito: «Dentro una storia di grande dolore, viene mostrato il percorso per l’arrivo a una situazione di risoluzione», ha affermato l’autore stesso parlando del suo libro. Un libro che «fa maneggiare profondamente il dolore, che va attraversato per essere superato» tramite i legami e le relazioni.
Un discorso che si collega all’importanza dei sentimenti, delle emozioni, alla necessità del saper riconoscere i nostri stati d’animo per non rimanere soli in quella che Pellai definisce “la palude del dolore” e per intraprendere la via della speranza.
Inevitabile il rimando all’omicidio di Giulia Cecchettin per mano del suo ex fidanzato, Filippo Turetta: «Sono qui con il cuore pesante, – ha dichiarato in merito Pellai -. Ho sentito tutto il dolore del mondo perché mi sono sentito sia genitore sia di Giulia che genitore di Filippo».
«Si spalancano abissi di dolore quando una persona viene abbandonata – ha aggiunto – ed è fondamentale imparare a dare senso al dolore quando cresciamo, a non far finta che non ci sia. Perché la sfida grande è proprio riuscire ad attraversarlo quel dolore».

Alle parole di Pellai fanno eco quelle di Elvira Di Santo: «Il dolore ha diritto di esistere e narrare il dolore aiuta a calmarsi. I ragazzi non hanno la forza di reagire al dolore, di narrarlo, e lo fanno attraverso le dipendenze, i digiuni, i tagli sul proprio corpo, – ha dichiarato la mediatrice -. È importante che anche i genitori siano da esempio nel non nascondere il proprio dolore, non ingoiarlo».
Aspetto che ha evidenziato quanto la mediazione sia fondamentale anche per la prevenzione della violenza, per imparare a gestire il conflitto e a litigare, sin dall’infanzia, per imparare anche a intraprendere la via del perdono definito da Pellai come “un miracolo”, uno strumento che conduce alla vera felicità e ai veri noi stessi.
«Abbiamo tutta la vita davanti», questo il mantra che Pellai ha condiviso con i presenti a fine convegno, «una vita che accade ma che sta a noi vivere al meglio».
«Successo e carica di emozioni non sono mancate nemmeno ieri, venerdì 1 dicembre in occasione dell’incontro di Alberto Pellai e Elvira Di Santo con gli alunni delle scuole secondarie aderenti al Protocollo d’intesa e gli studenti del Palizzi. Un incontro molto toccante in cui i ragazzi, attraverso domande mirate, hanno interagito con i due professionisti che, in un clima di grande commozione, sono riusciti a toccare nel profondo gli animi dei giovani e i loro sentimenti», ha concluso al presidente di Emily Abruzzo, Teresa Maria Di Santo.