LANCIANO – «In merito agli annunci fatti dall’assessora alla Transizione ecologica, Tonia Paolucci, sulla
situazione dell’alberatura a Lanciano, ci sentiamo in dovere di avanzare delle osservazioni in quanto
associazione di volontari da sempre in prima linea per la diffusione, salvaguardia e cura della vegetazione
urbana e quindi in favore di salute e benessere dell’intera comunità». Lo scrive in una nota 1000 Alberi Aps delineando 5 punti da approfondire:
- Gli abbattimenti degli alberi dovrebbero avvenire solo in casi estremi, quando non c’è più alcuna possibilità di curarli, recuperarli o metterli in sicurezza per evitare problemi ai cittadini e solo a seguito di analisi approfondite, documentate e motivate da esperti accreditati. Se dovessimo pensare che gli alberi anche sani sono pericolosi a prescindere perché con il vento forte potrebbero cadere, allora dovremmo fare lo stesso ragionamento con tanti altri elementi urbani come ad esempio le tegole dei tetti e rimuoverle per cautela;
- In ambito urbano gli alberi si ammalano o si deteriorano perché non vengono controllati e conservati a dovere in quanto non ci si investe adeguatamente e quindi sono sempre minori le attenzioni, strutture, uffici preposti e personale adeguato per tutelare questo aspetto fondamentale della vita collettiva;
- Le potature devono essere mirate e fatte con le massime cautele e tutti gli esperti concordano che le più efficaci sono quelle che non si fanno notare. Quelle drastiche, le cosiddette “capitozzature”, oltre ad essere di fatto vietate dallo stesso ministero, indeboliscono le piante e invece di risolvere il problema lo aggravano. Purtroppo a Lanciano continuano ad essere praticate e ne abbiamo avuto esempi anche di recente;
- Nell’eventualità estrema dell’abbattimento, il “Regolamento del verde pubblico e privato” del Comune di Lanciano prevede all’art.11 che “Gli alberi abbattuti devono essere sostituiti (…)” e “Per ogni pianta abbattuta dovranno essere messe a dimora tre piante da scegliere della stessa classe di altezza/grandezza, in modo da avere, nel medio termine, il bilancio di anidride carbonica assorbita e ossigeno immesso nell’atmosfera non inferiore a quello prodotto dalle piante abbattute”. E ancora: “La messa a dimora dei nuovi alberi (…) deve essere effettuata prima dell’abbattimento”. Queste regole sono state sempre rispettate finora?
- Per salvaguardare la salute pubblica attraverso il verde e per evitare rischi o problemi per l’incolumità di persone o cose occorre che le amministrazioni pubbliche, nazionali e locali, investano massicciamente in questo campo. Lo possono tranquillamente fare, è solo una questione di scelte. Ad esempio, la nostra associazione attraverso il “patto di collaborazione 1000 Alberi per Lanciano” riceve annualmente la cifra di tremila euro per l’acquisto degli alberi da piantare. Per il resto ci sono i privati che donano autonomamente. È una cifra da sempre invariata e sicuramente assai esigua e insufficiente, specie se paragonata ad altre uscite dalle casse comunali molto più corpose per altri tipi di interventi meno fondamentali. Inoltre ci chiediamo: a parte questa somma, quali altri fondi vengono stanziati dal Comune per piantare nuovi alberi in città?
«In definitiva quindi ci rivolgiamo all’assessora, al sindaco ed all’intera amministrazione comunale, maggioranza e minoranza, affinché si prendano carico della questione in generale e si adoperino tutti affinché il tema degli alberi in città venga vissuto e trattato come un grande patrimonio collettivo e non come un problema di ordine pubblico. Noi siamo sempre a disposizione per fare la nostra parte e nei prossimi giorni riprenderemo con la nuova campagna stagionale di piantumazioni diffuse», conclude la nota.