VASTO – Quando oggi usiamo la parola “Regno”, forse la prima cosa che ci viene in mente è l’ambiente in cui ci troviamo meglio, quello è il suo Regno, il luogo in cui riusciamo a esprimerci meglio, in cui ci sono le cose più care, nel quale si trova pace e piacere. Insomma, realizzazione: sì, quello è proprio il suo regno.
Ed è un’immagine bella che ci fa avvicinare anche al senso di regalità di Cristo. Egli regna, si trova bene nel cuore dell’uomo, nei poveri e negli ultimi, in quelli che vengono scartati perché capace di trovare una ricchezza, una profondità, lì dove noi abbiamo il cuore chiuso. Infatti, oggi Gesù attraverso un racconto viene a immedesimarsi in quei poveri, in quegli ultimi, dicendo: «Ho avuto fame e mi avete dato da mangiare. Ho avuto sete e mi avete dato da bere. Ero nudo e mi avete vestito, forestiero e mi avete accolto. In carcere o malato, mi avete visitato».
Dunque Egli si immedesima, abita lì e non c’è bisogno che venga alla fine del mondo o della nostra storia. Egli già viene a visitarci nel volto degli ultimi e si fa trovare lì perché sta bene, anche dove noi non riusciamo a vedere nulla di buono, si nasconde proprio nelle piaghe dell’umanità e vorrebbe umanizzarci e sensibilizzarci, farci scoprire che quando facciamo qualcosa di buono per gli altri, quando condividiamo qualcosa di noi con gli altri, quando nutriamo la compassione, quando sappiamo donarci agli altri, anche noi ci arricchiamo in umanità, impariamo a vivere.
Potremmo dire che regniamo sulle cose, cioè sappiamo servirci delle cose, non essere servi e schiavi delle cose.
Ma c’è un messaggio ancora più bello che nel Vangelo di Matteo, al capitolo 25, ancora ci viene consegnato perché se è vero che Cristo manifesterà la sua gloria alla fine dei tempi, quando ci sarà quel giudizio sulla storia. Se è vero che già oggi noi lo incontriamo nel volto dei poveri, è anche vero che questo Regno, questa regalità non è solo sua.
È interessante cogliere come nel Vangelo di oggi si dica: «Venite, benedetti dal Padre mio e ricevete in eredità il Regno preparato per voi». È bello scoprire un Dio che non è geloso, che ha preparato ancora amore, bellezza e grazia anche quando tutto sembra finito. Un Dio che è la nostra ricompensa, perché l’amore è la vera ricompensa che vince sulla morte.
Dunque se oggi scegliamo di essere uomini e donne che sanno piegarsi sul fratello o la sorella bisognosa, se sappiamo riconoscere lì il volto di Cristo sofferente, bene, regneremo anche noi, cioè troveremo pace, bellezza, gloria, amore per sempre perché quel regno di Cristo ci viene donato da quel Dio che non è geloso.
Buona domenica a tutti!