VASTO – La sede della Protezione civile di Vasto si trova dopo un percorso discendente da fare a passo d’uomo (si legge sul cartello in vista), dietro a una curva. Ed è in questo tratto che simbolicamente mostra la sua storia. Un itinerario fatto in discesa dal 2007 fino a oggi che rappresenta il centro di coordinamento territoriale di 24 gruppi di protezione civile. Grazie ai 30 volontari, 26 uomini e 4 donne, guidati da Eustachio Forgione che da responsabile dell’associazione Baschi azzurri, nel 2023 si trova a capo di una squadra ben collaudata, pronta a intervenire nei casi di emergenza, ma soprattutto si adopera per fare prevenzione. Con loro, da 4-5 anni ci sono anche Zeus e Pato, due fantastici cani di razza pastore tedesco.
Stamane il Comune, le scuole e le istituzioni civili, politiche e religiose hanno voluto far omaggio con la loro presenza all’intitolazione della strada in cui si trova, diventata “via della Protezione civile” e della sede stessa che da oggi porta il nome del suo promotore, Luciano Lapenna.
La volontà di intitolare la struttura a colui che nella vita lavorativa si è tanto speso per vederne la nascita, è stata espressa sia dalla locale Protezione civile stessa sia dalla sua famiglia, in primis la moglie, Bianca Campli. Un desiderio che l’amministrazione comunale ha accolto subito favorevolmente, con un atto di delibera che in una ventosa giornata di novembre è diventato realtà.



Diversi gli studenti delle classi delle scuole primarie “Luigi Martella” e “Giuseppe Peluzzo”, della scuola media “Raffaele Paolucci” e delle superiori di Pantini-Pudente e IIS “Enrico Mattei” che hanno assistito allo scoprimento della targa con a fianco una gigantografia dell’ex sindaco di Vasto, con su scritto: “Ciao Luciano”.
A cantare l’inno nazionale c’erano anche la vice questora del Commissariato di Vasto, Lucia D’Agostino, il comandante dei vigili urbani, Giuseppe Del Moro, Enzo Mucci della Croce Rossa Italiana, rappresentanza dell’Avis, Alfonso Mercogliano, dirigente di settore del Comune e Mauro Casinghini, direttore regionale Protezione civile Abruzzo.
Durante la cerimonia, si è sentito spesso squillare il campanello di richiesta d’intervento, a testimonianza del lavoro continuo h 24 dei volontari. Nel prefabbricato adibito alle postazioni di controllo, i monitor erano accesi e nel parco mezzi i veicoli ordinati in fila pronti a partire.
Don Nicola Fioriti, parroco della chiesa di San Marco, ha benedetto sia la targa lungo la via cittadina sia la sede “Gruppo comunale Lapenna”. Giunta comunale quasi al completo per l’evento (5 su 8), consiglieri di maggioranza che hanno fatto parte della giunta Lapenna e gli amici di partito: il consigliere regionale Pd, Silvio Paolucci, il segretario cittadino, Simone Lembo, e Gianni Cordisco, componente della segreteria regionale del Partito democratico,
Ma perché Luciano Lapenna? Lo ha spiegato il sindaco, Francesco Menna, nel suo discorso: «Si tratta di un lascito morale alla comunità – ha detto – per la sua dedizione al territorio. Primo sindaco del centrosinistra dopo 13 anni di giunte di centrodestra, Luciano – ha proseguito Menna – aveva un grande attaccamento alla città e alla comunità vastese, cui ha dedicato grande impegno nei suoi diversi ruoli istituzionali. E lo ha fatto con tenacia e calma, doti naturali di Lapenna».
«Da oggi via della Protezione civile – ha concluso Mauro Casinghini rivolgendosi agli studenti – è luogo di incontro di solidarietà e sicurezza. I volontari sono “armi” nelle mani del sindaco, autorità locale suprema della Protezione civile. Voi siete il futuro, ragazzi, sentitevi dei nostri già da adesso».

