VASTO – Stamane la protesta di Sappe, Osapp, UIL PA PP, Uspp, Cisl FNS, Cgil FP, Cnpp, davanti alla sede del Consiglio regionale a L’Aquila; nel frattempo a Vasto è in corso l’incontro istituzionale alla Casa Lavoro con il senatore Pd, Michele Fina, e il sindaco, Francesco Menna. E su un sito umbro appare la notizia che ieri il ministero della Giustizia ha fatto sapere che per il Provveditorato dell’amministrazione penitenziaria, «l’individuazione della sede a Perugia non è stata ancora effettuata».
Una piccola speranza per l’Abruzzo che si sta tanto adoperando affinché la sede prescelta ricada su Pescara dove esiste già una struttura pronta ad accogliere l’organismo di gestione delle case circondariali territoriali. «L’istituzione dei nuovi provveditorati – si legge nell’articolo di Umbria24 – avverrà con il nuovo regolamento di organizzazione del ministero della Giustizia che sarà adottato con decreto del presidente della Repubblica (dpr). A oggi – ha spiegato il Ministero – è stato solo elaborata un’ipotesi tecnica trasmessa ai sindacati per osservazioni. Nulla di più. L’iter, pertanto, è in corso. Ci sarà modo di attuare un tavolo di confronto anche con le regioni interessate».
Fino a oggi, Molise e Abruzzo sono state accorpate al Lazio. Una situazione ingestibile per i sindacati di polizia penitenziaria perché la regione Lazio assorbe già di per sé troppe risorse per il numero e l’ampiezza delle carceri ricadenti sul territorio. La gestione abruzzese-molisana si è accontentata finora solo delle “briciole” divenute da anni insufficienti per il crescente numero dei detenuti e il personale di polizia ridotto all’osso. Perugia è ancora più lontana di Roma e la scelta di localizzare il centro decisionale in Umbria è «un ennesimo scippo». L’Abruzzo ha 8 istituti penitenziari rispetto ai tre ciascuna di Umbria e Molise e personale di polizia con cifre pari a tre zero (circa 1000) rispetto ai 700 dell’Umbria e i 250 del Molise, si legge nell’interrogazione che il senatore Fina (Pd) ha presentato al ministro della Giustizia, Carlo Nordio.
Si attendono ora i futuri sviluppi del dpr.