ITALIA – Il mese di dicembre sarà particolarmente festoso per circa 6.200 dirigenti e professionisti della Pubblica Amministrazione (PA) in Italia, poiché si apprestano a ricevere un aumento considerevole nella loro busta paga. L’approvazione della Corte dei Conti per il rinnovo contrattuale dei dirigenti di ministeri, agenzie fiscali ed enti pubblici nazionali ha aperto la strada a incrementi che potrebbero raggiungere fino a 15.000 euro.
Il processo che ha condotto a questa situazione è iniziato il 25 maggio scorso, quando è stata siglata un’intesa tra l’Agenzia per la Rappresentanza Negoziale delle Pubbliche Amministrazioni (ARAN) e i sindacati, relativamente al contratto 2019/2021. Dopo quasi sei mesi di attesa, la Corte dei Conti ha certificato l’accordo, consentendo così l’applicazione degli aumenti salariali in questione.
Gli aumenti, che influenzeranno la retribuzione di dicembre 2023, consistono in un aumento di 334 euro lordi al mese. A questo si aggiunge un importo una tantum di 10.500 euro, rappresentante gli arretrati derivanti dal rinnovo contrattuale precedentemente menzionato.
Va sottolineato che gli aumenti non si limitano solo a questi due componenti. I dirigenti e i professionisti della PA beneficeranno di un anticipo dell’indennità di vacanza contrattuale a dicembre, una somma che varia tra 1.500 e quasi 2.000 euro a seconda della posizione gerarchica del dipendente. Questo anticipo è erogato in previsione del rinnovo contrattuale per il periodo 2022-2024.
Secondo quanto riportato dal Sole 24 Ore il 15 novembre, i beneficiari di questi aumenti includono circa 4.000 dirigenti di prima fascia, oltre ad altri professionisti al lavoro in agenzie fiscali, ministeri ed enti pubblici non economici come l’INPS, l’INAIL, l’ENAC, e così via. Le cifre esatte dell’incremento dipendono dall’inquadramento gerarchico di ciascun dipendente.
Ad esempio, per i dirigenti di prima fascia, l’aumento lordo mensile è di 340 euro, comprensivi della parte fissa della retribuzione di posizione. Per coloro che rientrano nella seconda fascia, l’incremento si attesta a 195 euro al mese, cui vanno aggiunti gli aumenti nei fondi per le quote variabili dello stipendio, legati alla posizione e ai risultati ottenuti.