Di Nicola D’Adamo
VASTO – Il progetto sulla variante alla SS16 è uscito fuori dal dibattito politico? Sono in molti a chiederselo in questi giorni di inizio campagna elettorale per le regionali del 10 marzo 2024.
Come si ricorderà nella primavera dell’anno scorso si è fatto un gran parlare della mini-variante che l’Anas voleva realizzare con un tracciato sulla costa sotto Loggia Amblingh e centro storico. E che poi dopo le proteste della cittadinanza il Ministero Infrastrutture e Trasporti, con la scusa di non poter realizzare tale progetto, ha bloccato l’opera revocando all’Anas il finanziamento di 87 milioni di euro.
Da allora la Variante di Vasto alla SS16 dell’Anas è andata in letargo. O meglio dopo si è parlato solo di un progetto della Provincia di Chieti per una “variante larga” che collega la Statale 16 di Vasto Nord alla SS650 Trignina passando per Valle Cena e Treste. Il 19 maggio 2023 si è tenuto una riunione a Palmoli e tutti i Comuni hanno chiesto alla Provincia di realizzare questo progetto che non è la costruzione di una nuova variante ma solo “la sistemazione e l’adeguamento funzionale delle strade di Fondo Valle e di Bonifica Sinello-Cena e Treste”. Il percorso, infatti “si sviluppa lungo assi stradali esistenti che necessitano solo di modesti interventi di adeguamento che non prevedono opere complesse quali ponti e gallerie”.
Da quel che si riesce a capire, questo è un progetto di competenza della Provincia di Chieti e se va avanti tanto di guadagnato, mentre la vera variante – quella“ per il superamento dell’abitato di Vasto”come era stato inizialmente previsto – è in mano all’Anas. In questo caso è indispensabile scoprire se il progetto Anas di Variante SS16 dietro Vasto è stato accantonato per sempre o se è ancora in carreggiata e si aspetta che vengano riaccreditati nuovi fondi.
Se la Variante “vera” è stata cancellata definitivamente è un fatto gravissimo per due motivi: perché il traffico sulla litoranea non verrà mai più tolto e soprattutto perchè il nuovo ospedale di contrada Pozzitello non avrà più quell’agevole uscita della variante prevista nel primo progetto. La gravità si capisce meglio con un esempio. Immaginiamo una ambulanza che dalla zona di Casalbordino deve raggiungere l’ospedale: nel primo caso avrebbe preso la veloce variante vicino al casello di Vasto nord, percorso il tratto dietro l’abitato e giunto subito all’uscita per la nuova struttura. Senza la variante a ridosso di Vasto ha due possibilità: percorrere via San Lorenzo- S. Antonio Ab. – strada vecchia per San Salvo; oppure optare per la SS16 di Vasto Marina con traffico sostenuto e semafori.
La viabilità per il nuovo ospedale è una cosa estremamente seria perché le ambulanze non possono rimanere ingabbiate nel traffico o allungare i percorsi – ne va di mezzo la vita umana – per cui tutti gli enti preposti e la politica devono trovare adeguate soluzioni e far viaggiare di pari passo la costruzione del nuovo ospedale in contrada Pozzitello e la realizzazione di tutte le necessarie e indispensabili infrastrutture.
Non si può fare come quel tizio che si costruì una bella casa in cima alla collina ed a lavori finiti si accorse che aveva bisogno di una agevole strada per arrivarci; della linea telefonica e delle reti di acqua, luce, gas a cui allacciarsi; e della fogna per le acque di scarico.
Tornando al nuovo ospedale, in qualche iniziale conferenza dei servizi si è cominciato a parlare delle necessarie e costose opere di urbanizzazione, ma su questo si sta già litigando. Sicuramente se ne parlerà molto nei prossimi mesi.
Si tratta di questioni antiche sulle quali non c’è bisogno di ulteriori scelte. Il Consiglii comunale unanime ha già più volte deciso. Il capo del Compartimentò Anas se ne faccia una ragione e rimuova gli ostacoli che va frapponendo o se ne vada da una altra parte.
incastriamo tra loro due progetti che non vedranno la luce solo per i finanziamenti? sento parlare di queste nuove due cose almeno da 2 generazioni. chissà se la 5a li vedrà realizzati?
Facciamo una strada solo per le ambulanze per raggiungere velocemente questo fantomatico nuovo ospedale.