VASTO – L’Abruzzo è rinomato per la sua bellezza naturale e la sua ricca tradizione culinaria. Tra le prelibatezze che questa regione offre, l’olio extra vergine d’oliva occupa un posto di rilievo, portando con sé la storia delle terre coltivate e l’arte della lavorazione delle olive.
L’olivicoltura abruzzese gode di una vasta gamma di varietà di olivi, ognuna caratterizzata da sapori e profili aromatici. La diversità di queste cultivar contribuisce alla ricchezza e alla complessità dell’olio prodotto nella regione.
La lavorazione delle olive inizia con la raccolta, un’operazione che richiede cura e precisione per garantire la massima qualità dell’olio. Una volta raccolte, le olive vengono trasportate rapidamente al frantoio per evitare l’ossidazione e preservare l’integrità del frutto.
Al frantoio, le olive subiscono una serie di passaggi, tra cui la pulizia, la molitura e la separazione dell’olio dalla polpa. Questa fase richiede attrezzature specializzate e competenze tecniche per garantire che l’olio estratto sia di altissima qualità.
Per comprendere pienamente il mondo dell’olio extra vergine d’oliva in Abruzzo, è essenziale ascoltare le voci dirette degli agricoltori, coloro che lavorano instancabilmente per portare sulle nostre tavole un prodotto di qualità. Michele Del Borrello, proprietario di un oleificio a Vasto, condivide la sua esperienza e traccia un bilancio sulla raccolta del 2023.
«Non possiamo lamentarci. Sebbene il prezzo dell’olio sia notevolmente aumentato, le spese sono cresciute parallelamente. Noi agricoltori stiamo affrontando una lotta per la sopravvivenza attraverso il commercio dell’olio. Il nostro avvio è stato prematuro; a ottobre, abbiamo iniziato con quantità comprese tra 10 e 12 litri a quintale. Attualmente, ci troviamo intorno ai 16 litri, con alcune situazioni eccezionali: alcuni ancora 12 litri, mentre altri arrivano a 20», spiega Del Borrello.
«Quest’anno l’olio è di alta qualità, privo di acidità e pizzicore, caratterizzato da un profilo gustativo dolce. Ottenere un olio eccezionale richiede un impegno maggiore da parte del produttore. La nostra zona presenta diverse varietà di olivi. Nel Vastese, ad esempio, è presente il “leccino”, un olivo più adatto alla produzione di frutta che di olio. Altrimenti, ci sono varietà come l'”ordinario” , che produce un olio più verde e ha una superiore. È interessante notare che molte persone cercano di risparmiare sull’olio, ma poi sono disposte a spendere di più per la birra. C’è una certa ironia in questa dinamica di consumo», conclude l’esperto.