VASTO – Nel mondo del calcio, i settori giovanili svolgono un ruolo cruciale nella formazione dei ragazzi, non solo come calciatori, ma anche come individui. Lorenzo Iuso, ex difensore della Pro Vasto, con un passato nella primavera della Fiorentina, oggi ricopre il ruolo di responsabile tecnico-organizzativo alla Virtus Vasto. Con una prospettiva ricca di esperienza e passione per il calcio, Iuso condivide la sua visione sulle sfide e le opportunità in questa nuova avventura in seno alla società biancorossa.
«Nel contesto dei settori giovanili, è imprescindibile introdurre un maggiore numero di regole. Grazie a Lucio Rullo e Luigi Salvatorelli, ho deciso di unirmi alla Virtus Vasto con l’obiettivo di creare un ambiente giovanile gratificante. Sto rientrando in questo mondo con un forte desiderio di rinnovare il mio impegno. Sono responsabile di tutti gli aspetti tecnici, tattici e organizzativi all’interno della società», spiega Iuso.
«Oggi la gestione dei settori giovanili rappresenta una sfida complessa. È fondamentale concentrarsi sull’aspetto comportamentale dei ragazzi, mettendo un impegno sincero nell’aiutare i giovani atleti a crescere, poiché la carriera calcistica è effimera, ma la formazione umana rimane. Al termine degli allenamenti, dedico del tempo a conversare con i ragazzi per comprenderne le emozioni e per trasmettere loro il concetto di responsabilità. Spiego l’importanza del rispetto per la maglia che indossano quando scendono in campo», afferma l’ex terzino della Pro Vasto.
In un’epoca in cui il calcio giovanile può essere eccessivamente competitivo e stressante, le parole di Lorenzo Iuso offrono una prospettiva rinfrescante. La formazione dei giovani atleti non dovrebbe limitarsi al campo da gioco, ma dovrebbe abbracciare anche l’aspetto umano.
«Il calcio odierno si è notevolmente evoluto rispetto alla mia epoca. Vorrei concludere con un appello: i genitori dovrebbero essere più presenti nella vita dei propri figli, instaurando dialoghi con loro. Anche a scuola, gli insegnanti dovrebbero considerare un ruolo più vicino ai giovani, fornendo consigli che siano più simili a un supporto paterno che a una pura istruzione didattica», conclude Iuso.