LANCIANO – Da tempo, le OO.SS. della casa circondariale di Lanciano hanno denunciato una grave carenza di personale che sta mettendo a dura prova il funzionamento della struttura penitenziaria. La situazione è giunta a un punto critico e ha scatenato le proteste dei lavoratori.
Nonostante gli sforzi fatti negli anni per ottimizzare il personale e redistribuire i carichi di lavoro al fine di evitare il blocco delle attività e garantire la sicurezza all’interno del carcere, la carenza di agenti penitenziari continua a essere un problema insormontabile. I dipendenti si sono visti costretti a fare uso frequente di straordinari, estendendo la loro giornata lavorativa a 12 ore o più. Questa pratica ha avuto un impatto significativo sulla loro vita personale, costringendoli a dedicare meno tempo alle loro famiglie.
L’amministrazione centrale, nel frattempo, ha aumentato il numero di posti di lavoro aprendo nuove sezioni nel carcere. Tuttavia, nonostante le richieste ripetute di più agenti, la carenza di personale persiste.
Un elemento ulteriore di tensione è emerso quando il PRAP (Progetto Regionale di Adeguamento dei Programmi), che in passato aveva sostenuto il ricorso allo straordinario come unica soluzione possibile alla carenza di personale, ha recentemente negato il pagamento delle ore straordinarie svolte in eccesso dagli agenti.
Di fronte a questa situazione, le OO.SS. della Casa Circondariale di Lanciano hanno deciso di porre fine alle trattative in corso con la direzione del carcere. Hanno dichiarato uno stato di agitazione e richiesto l’intervento del Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria per affrontare la questione della carenza di personale e dei pagamenti delle ore straordinarie.
La decisione di interrompere le trattative è un segnale chiaro delle crescenti preoccupazioni dei lavoratori del carcere di Lanciano riguardo alle loro condizioni di lavoro e alla necessità di risolvere la carenza di personale in modo efficace ed equo.