CUPELLO – Nel contemporaneo e frenetico mondo tecnologicamente avanzato, è facile incorrere nel dimenticare le antiche arti e mestieri che un tempo costituivano la spina dorsale delle comunità. A Cupello, c’è un impegno costante per preservare e tramandare l’antica arte della tessitura al telaio.
L’arte di tessere al telaio affonda profonde radici nella storia. In epoche passate, il telaio rappresentava uno strumento fondamentale per la creazione di una vasta gamma di prodotti tessili, compresi corredi di lenzuola, asciugamani, tovaglie e tovaglioli che costituivano quello che era il corredo. La tessitura era una competenza di inestimabile valore, e spesso si faceva affidamento su tessitrici specializzate per produrre tessuti di alta qualità.
Cupello, in particolare, era rinomato in passato per la sua tradizione nella lavorazione al telaio e la tessitura in generale. Qui, le tessitrici abbracciavano un approccio distintivo al loro mestiere. La caratteristica principale di questa pratica risiedeva nell’utilizzo di telai manuali, che richiedevano notevole destrezza e pazienza per creare pezzi di eccelsa fattura. Molte di queste abili artigiane erano anche esperte nel ricamo, aggiungendo dettagli decorativi elaborati ai loro tessuti.
La signora Elena Turilli è una delle custodi di questa preziosa tradizione. Con un profondo rispetto per il passato, ha deciso di condividere la sua vasta conoscenza e abilità nella tessitura al telaio attraverso corsi e dimostrazioni. L’obiettivo è quello di riportare questa antica arte ai tempi moderni, garantendo che non cada nell’oblio. Gli studenti imparano come preparare il telaio, selezionare con cura i fili e tessere con attenzione per creare pezzi di tessuto.
In un’epoca in cui la produzione su larga scala e la tecnologia avanzata dominano il mondo della moda e dei tessuti, la passione per la tessitura al telaio rappresenta una testimonianza straordinaria della bellezza delle tradizioni artigianali. Le signore che si dedicano a custodire questa abilità auspicano di trasmetterla alle future generazioni, garantendo che non venga dimenticata.
In video l’intervista.