ROMA – L’autunno sta regalando a molte parti d’Italia un clima insolitamente mite, che ha gettato un’ombra sui negozi di abbigliamento invernale. Le vendite di capi, calzature e accessori autunno-inverno stentano a decollare, e la Federazione dei negozi di abbigliamento Confesercenti sta facendo pressioni per il rinvio dei saldi invernali. In una lettera indirizzata al Presidente della Conferenza Stato-Regioni, Massimiliano Fedriga, si chiede di spostare l’inizio dei saldi invernali alla prima settimana di febbraio.
Le condizioni climatiche insolite, caratterizzate da temperature medie superiori alla norma, hanno persistito per tutto settembre e ottobre. Questa anomalia meteorologica ha avuto un impatto negativo sul lancio delle collezioni invernali, con le vendite che registrano cali significativi in tutti i territori, raggiungendo punte fino al -20% rispetto all’anno precedente.
Benny Campobasso, il Presidente nazionale di Fismo Confesercenti, commenta: «Con i consumi già frenati dai costi della vita in crescita, che riducono il budget dedicato all’abbigliamento da parte delle famiglie, il cambiamento climatico aggiunge un nuovo livello di difficoltà per i negozi di moda. È essenziale mitigare questi effetti posticipando i saldi invernali di un mese. Questo fornirebbe alle imprese l’opportunità di recuperare parte dei profitti persi a causa delle scarse vendite all’inizio dell’autunno. Con i saldi previsti per inizio gennaio, non c’è tempo sufficiente per commercializzare i prodotti a prezzo pieno».
La richiesta di spostare l’inizio dei saldi invernali non dovrebbe essere considerata come una misura temporanea, ma come una modifica strutturale al calendario delle vendite. Campobasso sottolinea: «Le vendite di fine stagione, sia invernali che estive, rappresentano un’occasione di grande interesse economico, non solo per i consumatori ma anche per gli operatori commerciali. Tuttavia, attualmente iniziano in periodi eccessivamente anticipati rispetto al “fine stagione” reale, una discrepanza amplificata dal cambiamento climatico. Ciò penalizza i negozi di vicinato rispetto alla grande distribuzione e alle piattaforme di e-commerce che possono offrire prezzi molto competitivi, sfruttando economie di scala e costi di personale e infrastrutture inferiori, beneficiando anche di un regime fiscale diverso rispetto al commercio fisico».
Il rinvio dei saldi invernali rappresenterebbe un passo in avanti per sostenere i negozi di moda locali, consentendo loro di affrontare sfide legate al clima e alla concorrenza delle piattaforme online. La decisione finale spetta ora alla Conferenza Stato-Regioni, ma questa proposta potrebbe offrire un aiuto significativo per un settore che sta cercando di adattarsi a un mondo in continua evoluzione.