VASTO – «Non osi separare l’uomo ciò che Dio unisce». La frase non appartiene solo al rito del matrimonio, ma è un po’ lo stile di vita che dobbiamo acquisire ogni giorno. Dio tiene insieme le diversità nella relazione e nella comunione. A differenza nostra che non sappiamo imparare quest’arte di incontrarci senza scontrarci. In fondo le guerre nascono dal “non ascolto”.
Oggi il Vangelo ci presenta una sfida: un uomo che vuole mettere alla prova Gesù, l’ennesima prova. «Maestro, qual è il più grande comandamento?». Certo, vi erano 613 precetti nella cultura ebraica. Il primo comandamento è «Amerai il Signore, tuo Dio, con tutto il cuore, con tutta la tua anima e tutte le tue forze (Deuteronomio 6,5).
Ma Gesù mette insieme a questi un altro comandamento, l’amore al prossimo: «Amerai il prossimo tuo come te stesso» (Levitico 19, 18).
Ecco la grandezza del Maestro: Egli ci ricorda che Dio e l’uomo vanno tenuti insieme. Non puoi pensare di amare Dio con tutto te stesso se scarti il fratello e non puoi dire di amare il fratello se non attingi continuamente da un amore più grande, quello di Dio.
Dio e l’uomo, cielo e terra, infinito e limitato, eternità e tempo…sembrano degli ossimori, eppure tutto questo fa parte di un cammino di fede. Le guerre nascono da questa nostra incapacità di camminare insieme, di imparare l’uno dall’altro. E quante volte pensiamo di onorare Dio facendo del male e usando violenza agli altri, pensando di far crescere il nostro misero ego?
Oggi il Vangelo ci ricorda che amare Dio significa amare anche il fratello. E amare il fratello vuol dire tenere sempre uno sguardo alto verso l’altro amore, quello che ci porta a perdonare, ad avere pazienza, a dire la verità senz’altro, ma sempre e soltanto con amore e per amore agli altri.
Quanta fatica facciamo a tenere insieme tutto questo. È la sfida del Vangelo, ma è la sfida necessaria per garantire un futuro all’umanità.
Che davvero oggi il Vangelo ci sproni a tenere insieme questi opposti e scoprire che in realtà siamo impastati anche noi di cielo e viviamo la nostra vocazione se sappiamo guardare agli altri, con quella fraternità che attinge dal Vangelo.
Buona domenica a tutti!