LANCIANO – Parte domani il lungo weekend di eventi del Flic – Festival Lanciano in Contemporanea, alle ore 19, al teatro “Fenaroli”, con Matrioska, lo spettacolo di Noemi Piva.
Coreografa vincitrice dell’edizione 2022 della Vetrina FLIC*25, Noemi Piva con il suo nuovo duo in prima nazionale vuole indagare la figura materna e il senso del sé in relazione ad essa, partendo dalla figura della matrioska che mette a disposizione di un’idea la sua natura estremamente metaforica. Dal concetto iniziale prende forma una performance poliedrica, punto d’incontro fra diversi linguaggi, in cui ogni suo elemento costituente ha pari valore cooperando alla creazione di un’esperienza differente per ogni spettatore.
La scena si apre su un paesaggio surreale in cui ogni elemento è foderato dallo stesso materiale a pattern. Una stanza accoglie due figure apparentemente identiche che si incontrano, fondono e confondono dando consistenza ad una serie di situazioni attraversate le quali si prende gradualmente coscienza dell’esistenza di un mondo fuori. La stanza diviene allora custodia dell’inconscio, della solitudine e del confronto con sé stessa e l’altra, per procedere lentamente verso quel “fuori” immaginabile e sconosciuto in cui esistere al di là delle predeterminazioni che hanno segnato l’esistenza delle due fino a quel momento, in cui essere figlie ancor prima che madri e donne ancor prima che figlie.
Si prosegue alle 19:30, con lo spettacolo della compagnia Arione De Falco, Storia di un No, dedicato in particolare modo al pubblico adolescente. Storia di un No racconta di Martina che ha quattordici anni, una pianta carnivora di nome Yvonne e delle cuffiette bianche. Martina non ha vestiti firmati, non ha il motorino e non ha la mamma.
Racconta anche del papà di Martina: un papà attento che lavora da casa, ama Jane Austen e cucina lasagne ogni volta che c’è qualcosa di importante da festeggiare. E poi c’è Alessandro, che ha una felpa di marca, un ciuffo a cui dedica venti minuti ogni mattina e che di Martina s’innamora praticamente subito. Almeno così dice lui. Storia di un No è la storia di un incontro, di un primo bacio che non è come era stato sognato ma che è bello lo stesso, di famiglie che non sono come le vorremmo, della necessità di considerare l’altra metà della coppia come essere funzionale a noi e ai nostri bisogni, dell’amore confuso con il possesso. È la storia di Martina che sceglie di pensarsi intera e quindi dice basta, creando con la sua consapevolezza una reazione a catena in grado di cambiare le cose. Può un’adolescente cambiare il mondo? Storia di un No parla di questo. Uno spettacolo che parla agli adolescenti di educazione sentimentale, nato da un percorso di laboratori sul tema della parità e degli stereotipi di genere, seguito da una lunga sessione di preparazione teorica sugli studi di genere e di consulenza con esperte.
Tre sono poi gli spettacoli, dalle 21, tutti al Polo Museale Santo Spirito, in programma per la serata di domenica 29 ottobre. La Equilibrio Dinamico Dance Company porterà in scena Struggle for the Soul. Lo studio è incentrato sulla battaglia continua tra il nostro corpo fisico e il nostro spirito eterno. Gli interpreti cercano una pacifica convivenza come se ci fossero due grandi lupi che vivono all’interno di ognuno di loro: uno bianco, l’altro nero. Se scelgono di nutrirli entrambi, non lotteranno mai per attirare la loro attenzione e potranno usarli ognuno dei due nel modo più necessario. Dal momento che non ci sarà guerra tra i due, si potrà ascoltare la voce più profonda della propria coscienza. Coesistono due grandi forze dentro di noi e se le consideriamo con uguale rispetto, saranno entrambe vincenti e convivranno in pace. A seguire ci sarà l’Autoritratto in 3 Atti dell’attivista e performer sordo Diana Anselmo. Una performance in tre atti che dal formato video iniziale sfocia in una più ampia lecture per affrontare la questione dello sguardo nelle sue implicazioni personali, identitarie e sociali, invitando chi osserva a condividere punti di vista differenti che contemplino pluralità di corpi, di esperienze, di storie e di identità. Un autoritratto dell’interprete Diana Anselmo, ma anche un più ampio atto di scardinamento di convenzioni e abitudini che, utilizzando il tema dello sguardo – proprio, subìto e riappropriato, mette in discussione pratiche abiliste consolidate.
Chiuderà la serata Freak Out!!!!!, lo spettacolo di e con Diana Anselmo, Monica Barone, Giorgio Bernini, Alessandra Cinque e Riccardo Olivier. Cinque corpi differenti tra loro esposti allo sguardo del pubblico. Una ‘sfida’ lanciata ad un’abitudine consolidata: la tendenza a giudicare un corpo con disabilità partendo da una presunta diagnosi medica e non dalla conoscenza e dalla relazione con la persona stessa. Una performance che crea volutamente una situazione anomala ed extra-ordinaria dal punto di vista estetico, politico ed emotivo, suscitando pensieri ed emozioni sulle tante questioni tuttora aperte legate ad accessibilità e (pre)giudizio. Freak Out!!!!! è un progetto/performance volto a favorire l’accessibilità alle attività dello spettacolo dal vivo da parte di artistə con disabilità, promosso da Laagam (Lombardia), insieme a Centro ArteMente (Lombardia), I Cinque Sensi (Abruzzo), Cornelia (Campania), Italìa & Co (Calabria), Factor Hill (Puglia), Danzeventi (Sardegna), con il sostegno del Ministero della Cultura. Prendendo le mosse dal freak show storico che esibiva persone, o animali, dall’aspetto insolito o anomalo con l’obiettivo di attirare e impressionare gli spettatori, il progetto vuole suscitare domande e riflessioni sul tema della disabilità e delle rappresentazioni e autorappresentazioni che si fanno oggi del corpo con disabilità in Italia.
I biglietti, come sempre, sono sulla piattaforma mailticket seguendo il link tinyurl.com/3bnb2d5z .