VASTO – Il sindacato di polizia penitenziaria, Osapp, ha scritto una lettera al prefetto di Chieti, Mario Della Cioppa, per «rappresentare di nuovo la gravissima carenza organica del personale di polizia penitenziaria della Casa Lavoro, con annessa sezione circondariale di Vasto, che ha determinato un abbassamento notevole del livello di sicurezza, ben al di sotto dei livelli minimi».
«La pianta organica della Casa Lavoro di Vasto – si legge nella lettera – prevede 99 unità. Pianta organica che come ben sa è stata figlia di tagli che noi sindacati non abbiamo mai accettato. In questi giorni le unità amministrate sulla carta sono 66, comprendenti anche 28 unità che, per i motivi di seguito indicati, non possono essere impiegate: 3 unità trasferite in altre sedi (risultano ancora in forza a Vasto in quanto ammalate e quindi non ancora raggiungono la sede di destinazione); 19 unità assenti per lunga degenza (stato ansioso, legge 151, etc.), 6 unità frequentano il corso da vice sovrintendente».
«Pertanto – prosegue la nota – nella realtà il numero delle unità in servizio effettivo è pari a 38, assolutamente insufficiente a coprire i posti di servizio in istituto oltre a traduzioni in luoghi esterni come Pronto soccorso e/o autorità giudiziaria o, ancora, servizi come piantonamenti in ospedali. Per essere precisi, in questi giorni si scende anche a 34 unità presenti, contando pure le 3/4 assenze per malattia o fruizioni di diritti come la legge 104 a giornata, o la fruizione obbligatoria di congedo ordinario prima del prossimo pensionamento. Tale carenza – sottolinea Osapp – ha determinato negli anni anche un accumulo di congedo ordinario da fruire da parte del personale di polizia penitenziaria, pari a quasi seimila giorni relativi agli anni 2019/2020/2021/2022. A questi 6000, naturalmente va aggiunto tutto il congedo 2023».
«Con tale carenza – aggiunge la nota – chiaramente aumentano le possibilità di realizzo di eventi critici importanti: evasioni, singole o di massa, suicidi, omicidi, risse, aggressioni al personale di polizia penitenziaria. Infatti la carenza di personale va ad incidere in primis sugli interventi preventivi, che poi sono quelli che fanno la differenza in uno Stato di diritto. Destano preoccupazione i controlli nei confronti degli internati e detenuti, sottoposti a “grande sorveglianza e attenta sorveglianza” che devono essere effettuati rispettivamente entro 20 e 10 minuti. Un cospicuo numero di soggetti sottoposti a tali controlli anche affetti da patologie psichiatriche, unitamente alle poche unità di personale in servizio, specialmente nei turni pomeridiani e notturni, rendono difficoltoso/impossibile l’esatto adempimento dei compiti».
«A tal riguardo si rappresenta che nel turno notturno sono presenti normalmente in tutto l’Istituto solo quattro unità, così impiegate: 1 con funzioni di coordinatore della sorveglianza generale che sosta al piano terra del plesso centrale (Casa lavoro), 1 al Block Haus (ingresso istituto); 1 alla sezione circondariale (corpo di fabbrica staccata dal blocco centrale e indipendente) e infine 1 che vigila gli internati del primo e secondo piano (circa 60/70), spostandosi continuamente sui due piani. Non va meglio nel turno 16/24 in cui sono previste una o al massimo due unità in più. Assenza di sentinelle, dell’addetto alla vigilanza dell’area esterna dell’istituto, dell’addetto alla sala regia dove ci sono tutti i monitor del circuito di videosorveglianza, il non funzionamento dell’impianto anti scavalcamento e antintrusione, l’assenza di pulsanti d’allarme sui posti di servizio, che a nostro avviso rappresentano elementi oggettivi e inconfutabili di rischio».
«Per tutto ciò – conclude l’Osapp -, è a rischio il personale di polizia, ma anche la popolazione ristretta che paga a specchio tutte le carenze rappresentate. Eccellenza, queste condizioni non sono più sopportabili. Gli ultimi arrivi di personale non riescono a coprire le partenze, per non parlare dei prossimi pensionamenti. Il personale di Vasto merita un Suo intervento, la Città un istituto funzionante, il territorio un presidio di legalità funzionante e funzionale».