VASTO – Nelle ultime settimane, l’Ufficio Studi della CGIA ha evidenziato un problema che sta affliggendo l’Abruzzo: la crescente difficoltà nel trovare le posizioni di commessi, camerieri e cuochi negli alberghi e nei ristoranti. A tal proposito, ai microfoni di Zonalocale, è intervenuto il Segretario della CGIL della provincia di Chieti, Franco Spina, per offrire una prospettiva sindacale sulle cause di questa carenza di forza lavoro.
«Non ci troviamo di fronte a un problema di mancanza di persone disposte a lavorare – dichiara Spina. La vera colpa sta nell’offrire retribuzioni talmente basse da mettere in serio pericolo il benessere dei dipendenti. È essenziale comprendere che quando un individuo si reca al lavoro, lo fa con l’aspettativa di ricevere un compenso equo in cambio. Oggi guadagnare soltanto 500 euro al mese equivale a vivere in condizioni di povertà, considerato l’attuale costo della vita».
I finanziamenti pubblici potrebbero aiutare la classe imprenditoriale, ma non basta. «In questo contesto, è fondamentale che gli imprenditori riconoscano il ruolo centrale dei lavoratori nella creazione di ricchezza complessiva – afferma Spina. Un’equa distribuzione della ricchezza prodotta è essenziale per garantire che una parte significativa di essa vada a beneficio di chi contribuisce a crearla, ovvero i lavoratori».
Un dato rilevato dall’ISTAT mette in evidenza l’elevata prevalenza di lavori precari, con la stragrande maggioranza dei nuovi contratti che presentano brevi durate. Questa realtà solleva una questione fondamentale: quale tipo di futuro si desidera offrire ai giovani e ai lavoratori in generale? La soluzione a questo problema richiede un impegno congiunto da parte delle imprese, delle istituzioni e dell’intera società al fine di garantire salari dignitosi e condizioni di lavoro adeguate.