VASTO – Il 23 settembre scorso, la segnalazione di una lettrice, che manifestava il proprio dissenso in merito ad un parcheggio selvaggio di un’auto su un marciapiede di Viale Perth a Vasto, denunciava quanto vissuto, sì, ma, più in generale, l’inciviltà che regna in città. Quel comportamento irresponsabile, come diceva la signora, le aveva reso impossibile attraversare il marciapiede, costringendola a rischiare la propria incolumità spingendo la propria carrozzina sulla carreggiata stradale. La donna, rischiando di essere investita, si è trovata a vivere un senso di vulnerabilità, impotenza e frustrazione talmente profonde da voler sensibilizzare le persone in merito anche attraverso la stampa.
L’appello della donna è stato prontamente raccolto dalla signora Giuliana Di Paolo, che possiamo definire attivista verso la causa dei portatori di disabilità. L’abbiamo incontrata e ci ha confidato tutte le problematiche legate alla difficoltà di dover andare in giro sullo scooter elettrico per anziani e disabili. Il tutto, perché, quando viene progettato è sempre a misura d’uomo senza handicap. Un esempio, fra tanti, l’assenza di scivoli per marciapiedi su entrambi i lati delle strade, nei punti di attraversamento o qualora vi sono, le dimensioni non sono adeguate alle dimensioni di uno scooter o di una carrozzina.
La signora Di Paolo, nella video intervista, ci elenca anche altri punti critici della città e auspica la realizzazione di accessi comodi ed adeguati per chi è in condizioni non autosufficienti in tema di mobilità inclusiva, ma oltre a ciò torna a lanciare un Disability Day anche a Vasto. Oggi come oggi, è fondamentale promuovere i diritti e il benessere delle persone con disabilità a ogni livello della società e aumentare la consapevolezza sulla situazione delle persone con disabilità in tutti gli aspetti della vita politica, sociale, economica e culturale. Certamente – ribadiamolo – la promozione della consapevolezza è importante, ma resta fine a sé stessa se puramente legata all’evento in sé, sarebbe dunque un qualcosa di inautentico. È fondamentale, dunque, che ne segua una volontà politico-amministrativa che adegui la mobilità cittadina, inclusi accessi a luoghi pubblici, alle esigenze di chi non può camminare sulle proprie gambe. Va da sé che il risvolto debba esserci anche nel privato.
L’OMS si unisce alle Nazioni Unite nell’osservare questa giornata ogni anno, rafforzando l’importanza di garantire i diritti delle persone con disabilità, in modo che possano partecipare pienamente, equamente ed efficacemente alla società con gli altri, e non affrontare barriere in tutti gli aspetti della loro vita.