VASTO – Ieri mattina è stata inaugurata alla presenza della soprintendente Cristina Collettini, del sindaco di Vasto, Francesco Menna, dell’assessore alla Cultura, Nicola Della Gatta, degli assessori Anna Bosco e Alessandro d’Elisa, dei consiglieri comunali Lina Marchesani e Giuseppe Forte, la nuova sede operativa a Palazzo Mattioli in Corso de Parma della Soprintendenza archeologia belle arti e paesaggio per le province di Chieti e Pescara.
Ad aprire la cerimonia sono stati gli alunni della classe quinta A della scuola “Peluzzo” che hanno per l’occasione cantato l’inno d’Italia. Dopo la benedizione di don Luca Corazzari, parroco della concattedrale di San Giuseppe, la cerimonia è proseguita nella sala “David Sassoli“.
«Sono felice di poter inaugurare la sede della Soprintendenza nel cuore del centro storico. Un’importante occasione – ha detto il sindaco Francesco Menna – per l’intero territorio, un iter di valorizzazione del patrimonio culturale».


La soprintendente Collettini nel suo intervento si è rivolta agli alunni presenti spiegando il lavoro che la Soprintendenza svolge ed evidenziando l’importanza della Costituzione ed in particolare l’articolo 9, la tutela del patrimonio storico e artistico della Nazione nell’interesse delle future generazioni.
«Si compie oggi un ulteriore passo importante di un percorso istituzionale molto positivo e virtuoso. L’anno scorso con la Soprintendenza è stato definito l’accordo per lo spostamento dalla vecchia sede della Torre di Bassano a questa più fruibile e centrale, proprio nel patrimonio culturale cittadino. Il rapporto tra la Soprintendenza e il Comune di Vasto – ha detto l’assessore Della Gatta – è radicato, importante anche perché siamo una delle poche amministrazioni d’Italia che ha sottoscritto un accordo di programma per la riqualificazione strutturale di una dimora storica come Palazzo d’Avalos. Il primo intervento interesserà la facciata e inizierà entro la fine dell’anno. Questa sede è un ulteriore segno di attenzione per il centro storico perché comunque siamo consapevoli che gli uffici pubblici vanno ospitati qui perché si ripopoli il centro storico», ha concluso l’assessore della Cultura.

