LANCIANO – «L’amministrazione Paolini trascura i cittadini non preoccupandosi dei soldi pubblici. Da un anno, infatti, ha a disposizione due finanziamenti (rispettivamente regionale per euro 12mila e 62 ministeriali) ma li dimentica. E dimenticandoli non li usa». Lo scrive in una nota Giacinto Verna, consigliere comunale di Azione.
«Paolini e la sua squadra – prosegue Verna – hanno atteso 7 mesi per approvare il bilancio ma poi a luglio scorso non hanno neanche inserito nel provvedimento i due finanziamenti. Tempo perso e i cittadini non possono avere né l’ampliamento di un parco giochi (non hanno saputo neanche indicare quale sapendo da 7 mesi di avere un finanziamento di 12 mila euro) né la messa in sicurezza dei marciapiedi (per il completamento dei marciapiedi in via Vittorio Veneto e la scalinata da sistemare dalla torre Aragonese in via del Torrione per arrivare al terminal bus)».
«Probabilmente, se tutto è stato fatto con l’accortezza e la diligenza dai dirigenti – ma non sappiamo dagli assessori – questi soldi, con la variazione di bilancio, ci saranno in futuro, – sottolinea il consigliere -. Vedremo, attendiamo. In ogni caso sono soldi che spenderemo con ritardo, con la lentezza caratteristica dell’amministrazione Paolini. “Conta il risultato ci è stato detto in Consiglio” da qualche solerte consigliere oggi di maggioranza che si sperticava nella passata legislatura all’opposizione a parlare contro l’amministrazione Pupillo per la mancanza di efficienza e di programmazione oculata».
«Questa amministrazione è inefficiente, – dichiara Verna – non fa ricognizione dei soldi a disposizione e naviga a segnali di fumo. Ma del resto cosa aspettarsi da una amministrazione lenta di suo e divisa al proprio interno, che pensa solo a litigare sulle candidature alle prossime elezioni regionali? E mentre i dirigenti in Assessorato istruiscono pratiche con solerzia e abnegazione, gli assessori non fanno alcun monitoraggio delle somme da inserire in bilancio per poter poi essere spese per la città. Si arriva sempre con la proverbiale emergenza dell’ultima ora».
«Le due variazioni di bilancio non sono state inserite all’ordine del giorno per variazioni normative o sentenze (come spesso accade): sono invece state inserite come certificazione di un’amministrazione che non progetta e pianifica in modo scientifico ma, come dicevano i vecchi di una volta, lavora a spanne», conclude la nota.