CASALBORDINO – Nel tragico incidente che sconvolse la fabbrica Sabino Esplodenti nel dicembre 2020 – che causò la morte di Nicola Colameo, 45 anni di Guilmi, Carlo Spinelli, 54 anni di Casalbordino, e Paolo Pepe, 45 anni di Pollutri – rimane ancora aperta una serie di interrogativi riguardo alle cause dell’esplosione. Al fine di gettare luce sulla questione e stabilire definitivamente le circostanze che hanno portato alla tragedia, è stata autorizzata una terza perizia tecnica.
Il giudice per le indagini preliminari, Anna Rosa Capuozzo, ha dato il via a questa nuova perizia durante un’udienza preliminare tenutasi ieri, martedì 3 ottobre, presso il tribunale di Vasto. La necessità di questa ulteriore analisi tecnica è sorta a seguito delle divergenze significative tra le perizie precedenti presentate dalle difese della Sabino Esplodenti e dalla procura.
La perizia presentata dalla difesa dell’azienda sostiene che i tre lavoratori deceduti nell’esplosione avrebbero commesso errori umani, attribuendo quindi la causa dell’incidente alla loro imperizia. D’altro canto, la procura ha accusato dieci individui, inclusa l’azienda stessa, di omicidio colposo plurimo derivante da imperizia e dalla mancata osservanza delle norme di sicurezza, sostenendo la negligenza dell’azienda.
L’udienza di ieri avrebbe dovuto svolgersi inizialmente lo scorso 14 settembre, ma fu rinviata per legittimo impedimento a causa di un malore accusato da uno degli imputati in seguito a una seconda esplosione avvenuta il giorno prima.
Il 12 ottobre, un super perito sarà incaricato di condurre questa nuova perizia indipendente con l’obiettivo di stabilire definitivamente le cause dell’incidente che ha sconvolto la fabbrica Sabino Esplodenti tre anni fa, concentrandosi in particolare sul rispetto delle norme sulla prevenzione degli infortuni sul lavoro. Tale perizia sarà fondamentale per una comprensione completa degli eventi e per determinare eventuali responsabilità relative all’esplosione.