L’AQUILA – «Approvata dalla giunta regionale la proposta di Regolamento attuativo della legge forestale regionale che mira a completare il quadro normativo in materia di tutela e valorizzazione dei boschi, dei pascoli e più in generale del patrimonio arboreo della Regione Abruzzo», così il vicepresidente della giunta regionale con delega all’Agricoltura e alle foreste, Emanuele Imprudente.
«Il regolamento nasce dall’esigenza di dotare il settore di un’autonoma e specifica disciplina di cui la Regione Abruzzo era carente da anni, definendo nel dettaglio norme e procedimenti necessari a rendere compiuta la tutela e la valorizzazione di questo patrimonio la cui valenza sociale, economica, culturale ed ambientale sta assumendo sempre maggiore importanza nel contesto non solo regionale e nazionale, ma anche in quello europeo e globale – continua Imprudente -. Il Regolamento, atteso dal 2014 e che necessita della definitiva approvazione del Consiglio regionale, espone in maniera unitaria, organica e semplice le disposizioni e le prescrizioni di dettaglio concorrendo a determinare la migliore gestione del sistema silvo-pastorale a vantaggio dell’intera collettività regionale».
La proposta è stata elaborata grazie al lavoro del Servizio Foreste e Parchi con la più ampia condivisione possibile, coinvolgendo tutti i soggetti del settore e secondo le più recenti acquisizioni tecnico-scientifiche e normative. Le competenze in materia, prima esercitate dallo Stato, sono state infatti trasferite alle Regioni fin dagli anni Settanta del secolo scorso, ma la Regione Abruzzo, fino al 2014 era priva della normativa organica. Con l’approvazione definitiva del Regolamento attuativo vedrebbe il suo completamento, ponendo peraltro fine al regime transitorio che mantiene valide le prescrizioni di massima e polizia forestale (PMPF) in molte parti obsolete e in qualche caso anacronistiche.
«Il Regolamento – fa sapere in una nota la Regione – è ispirato al concetto di multifunzionalità che considera il bosco e i pascoli come sistemi biologici complessi, costituenti beni ambientali, culturali ed economici; al principio di tutela delle formazioni con altissimo valore naturale, culturale e sociale (alberi e boschi monumentali, boschi vetusti) e delle cosiddette formazioni fuori foresta (formazioni in aree urbane e periurbane, alberi isolati); all’ottimizzazione dei lavori forestali e delle filiere produttive che si originano dai prodotti del bosco e del pascolo montano; all’utilizzo, per quanto possibile in relazione alla tecnicità degli argomenti trattati, di un linguaggio il più possibile comprensibile anche ai non addetti ai lavori».
«Tra gli argomenti più importanti disciplinati ci sono: la costituzione della Consulta forestale; Piano forestale regionale; Piano forestale di indirizzo territoriale; Piano di gestione silvo-pastorale; Piano di coltura e conservazione; Pianificazione delle aree pascolive e pianificazione nelle aree Natura 2000; forme e modalità di gestione delle proprietà silvo-pastorali della Regione, degli enti locali e degli enti esponenziali delle collettività, quasi tutte gravate da diritti di uso civico; la gestione associata delle proprietà; i Consorzi forestali e le altre forme di associazionismo forestale; Elenco regionale delle imprese forestali; la certificazione forestale e la gestione sostenibile; tutela e gestione dei boschi interessati da incendi e altre avversità; viabilità e infrastrutture forestali; disciplina del pascolamento, interventi a carico degli alberi monumentali e dei boschi vetusti; le cautele per l’accensione di fuochi all’aperto, le deroghe ai divieti di accensione; mantenimento e diffusione delle specie forestali autoctone; la prevenzione e la lotta alle malattie dei boschi», conclude la nota.