VASTO – «Ci duole dover rilanciare un ulteriore allarme per quanto riguarda la Neuropsichiatria della Asl 2 Lanciano-Vasto-Chieti. Dopo l’incontro del 23 marzo scorso con il direttore generale, Thomas Schael, e tutto il team del reparto di Neuropsichiatria infantile ci sono stati ulteriori sviluppi, infatti ad oggi il personale presente in reparto è composto da 4 neuropsichiatri, 3 psicologhe, 1 assistente sociale e 2 infermiere». Lo sottolinea con una nota Marie Héléne Benedetti, presidente dell’associazione Asperger Abruzzo.
«Non possiamo negare il fatto che qualche piccolo e timido passo avanti sia stato fatto, – prosegue la nota – dobbiamo darne atto per onestà; ad esempio sono state acquisite 3 nuove stanze dal marzo scorso, e ad oggi sono disponibili 10 ambienti che al momento sono sufficienti. Il personale è cresciuto di poco, – specifica – e ciò ad oggi non è abbastanza, invero le liste di attesa per la prima visita arrivano a settembre 2024. Al momento risultano addirittura bloccate, questo significa che non c’è possibilità di prenotare una nuova visita».
«La cosa ancora più preoccupante – continua la presidente di Asperger Abruzzo – è che dopo un anno di attesa per una prima visita, i piccoli pazienti che necessitano di una valutazione dovranno ancora aspettare circa un anno, perché vi è anche qui da fare una lunga lista d’attesa per mancanza di personale. Sono numeri gravissimi, perché dietro di essi ci sono bambini con gravi disagi che peggiorano di giorno in giorno. Ci sono famiglie che non hanno risorse per procedere privatamente e Dio solo sa quanta fretta possano avere i genitori di attivarsi. Davanti ai malesseri dei figli non si può attendere e non si può rimandare di fronte alle molteplici patologie che richiedono diagnosi e interventi precoci, temporeggiare davanti al fatto che dei bambini che potrebbero vivere sereni con qualche accorgimento, si trovino a soffrire covando correlazioni che potrebbero aggravare una situazione già difficile di per sé».
«Liste d’attesa per la prima visita, per le valutazioni che seguono, per la restituzione delle diagnosi, e come se non bastasse, liste d’attesa per l’intervento terapeutico… dalla prima lista d’attesa all’intervento terapeutico, in barba alla diagnosi e all’intervento precoce richiesti nelle Linee Guida, passano almeno 4 anni. Tutto ciò non è sostenibile, – precisa Benedetti – . La nostra associazione è attenta anche bandi nazionali che avrebbero potuto apportare i fondi alla nostra ASL utili all’assunzione di personale senza gravare sul relativo bilancio sanando le liste d’attesa. Ci chiediamo se, e come mai, la Asl 2 non abbia provveduto ad intercettare tali fondi, e, nel caso, per quale motivo non vi abbiamo avuto accesso. Crediamo che l’azienda sanitaria Lanciano-Vasto-Chieti sia a conoscenza del fatto che la diagnosi precoce sia un diritto, non vorremmo dover ricorrere ancora alle vie legali per tutelarci. Abbiamo portato tanta pazienza – afferma Asperger Abruzzo – ma, davanti ai finanziamenti mancati, speriamo non per sciatteria o incompetenza, ci troviamo costretti a tutelare le nostre famiglie perché questa è la nostra mission, così come l’Asl è nata per curare e risolvere, o quantomeno migliorare, i problemi sanitari dei cittadini».
«Vorremmo quindi conoscere – conclude la nota -, dal direttore generale Schael, le date previste per l’estinzione di tutte le liste d’attesa della UONPI di Lanciano Vasto Chieti, evitando questa volta di pensare solo alle precedenze dei casi gravissimi poiché tale diritto appartiene a tutti gli indigenti. Un’altra domanda che ci preme porre al dg è la seguente: è giunta alla nostra attenzione la presenza di una nuova Neuropsichiatra sul distretto di Vasto, un nome che non leggiamo né troviamo nella Neuropsichiatria di Atessa. Vorremmo conoscere, pertanto, le motivazioni della sua presenza in quel distretto piuttosto che nell’organico operativo della Neuropsichiatria, nella speranza di non trovarci ancora a subire inutili visite senza seguito o dannosi seguiti frammentati da parte dei distretti sparsi nella provincia che abbiamo già ampiamente sperimentato come non funzionali».