LANCIANO – «L’amministrazione comunale di centrosinistra ha sempre sostenuto la necessità di trasformare l’ex tracciato ferroviario da San Vito a Castel Frentano in ciclovia, soprattutto durante e dopo la realizzazione della Via Verde della Costa dei Trabocchi. Le varie ipotesi di Tram treno presentate negli anni hanno mostrato la mancanza di sostenibilità e costi di gestione insostenibili». Lo scrive in una nota il Partito democratico di Lanciano.
«Nel mese di agosto del 2020, – si legge – l’amministrazione comunale organizzò un incontro nell’ex Casa di conversazione, invitando tutti i sindaci interessati, l’assessore Campitelli e consiglieri del territorio. Fu presentata una proposta di trasformazione in ciclovia che poteva svilupparsi con la semplice naturalizzazione del sedime o con la classica realizzazione di percorso in cemento e asfalto. Un video realizzato per l’occasione sottolineava il percorso lancianese e le notevoli opportunità di una mobilità sostenibile capace di collegare punti strategici della citta, dal quartiere Santa Rita alle contrade Marcianese e Torremarino».
«Dopo sollecitazioni dell’amministrazione Pupillo e dei sindaci del territorio – che avevano partecipato a numerosi incontri tecnici e nel frattempo elaborato una scheda progettuale anche per il Pnrr volta a rigenerare il tracciato su mobilità dolce – il 21 aprile 2021 l’assessore Campitelli – prosegue il Pd – rispondeva a tutti i sindaci interessati che erano avviate le procedure di riconversione dell’ex tracciato, con uno studio di fattibilità del costo di 3,8 milioni di euro per rigenerare il tratto da San Vito a Castel Frentano su mobilità lenta con la Regione Abruzzo. Oggi siamo soddisfatti che l’assessore Campitelli abbia preso in carico la situazione dopo tante voci discordanti su ripristino di treni turistici e altre ipotesi e nostri interventi sulla stampa, manifesti e sit-in davanti la vecchia stazione e le iniziative portate avanti dall’attuale opposizione consiliare e il chiaro indirizzo programmatico sul tema del PD e del candidato sindaco Leo Marongiu mentre nei programmi elettorali del centrodestra c’erano ambiguità».
«Andrebbe segnalata, per onestà intellettuale, la primogenitura dell’ideazione – specifica la nota del Pd di Lanciano – che certamente sarebbe cortese e gesto di buona politica. La narrazione temporale non consente dubbi o racconti nebulosi. Chi ha messo per iscritto e ha elaborato una strategia e avviato progetti di mobilità lenta o dolce è stata l’amministrazione di centrosinistra nel decennio 2011/2021. Quest’opera, da troppo tempo rinviata per progetti irrealizzabili, collegherà Lanciano e tutti i comuni alla Via Verde, nel progetto di ciclovie a pettine più volte annunciato ma ancora attivato se non nel breve tratto della via dei Mulini nell’area ortonese. Il Comune di Lanciano, a testimonianza dell’interesse sulla mobilità lenta, aveva progettato, in alternativa all’ex tracciato che veniva precluso da TUA, e presentato alla Provincia di Chieti nel 2017, insieme al comune di San Vito e Treglio, un progetto di ciclovia con inizio dal Parco Diocleziano, proseguendo per contrada Sabbioni e Torre Sansone per poi raggiungere e costeggiare il Feltrino e collegarsi alla Via Verde».
«Il progetto fu inserito tra le ciclovie a pettine che la Provincia di Chieti auspicava di realizzare attraverso un finanziamento nazionale che non si concretizzò. In sintesi – conclude la nota – ben venga la trasformazione in ciclovia dell’ex tracciato. Siamo contenti e diamo merito a chi ha creduto a questa idea. Il percorso si allaccerà al sistema di ciclovie comunali, ovvero all’anello ciclabile dell’ex ippodromo e a sua volta all’esistente strada ciclabile di via del Mare e a quella da progettare verso il polo Museale e la biblioteca Liberatore. Un incremento della mobilità dolce che trasformerà Lanciano, divisa in due da una ferrovia che è stata di straordinaria importanza nel secolo scorso, mandata in pensione dal 2005 dal nuovo tracciato che parte da via Bergamo, che oggi non risponde alle necessità dei cittadini e dello sviluppo della città e del territorio».