L’AQUILA – È morto nella notte, all’ospedale de L’Aquila, il boss mafioso Matteo Messina Denaro, affetto di tumore al colon dal 2020.
Messina Denaro era nato a Castelvetrano, in provincia Trapani, il 26 aprile 1962. Il padre era Francesco Messina Denaro, il don Ciccio di Cosa nostra. La prima denuncia per associazione mafiosa arriva nel 1989, quando viene coinvolto nella faida tra due clan siciliani, gli Ingoglia e gli Accardo di Partanna. Ritenuto tra i mandanti degli attentati del 1992, in cui morirono i giudici Falcone e Borsellino e delle stragi di Roma, Firenze e Milano del 1993, è stato condannato più volte all’ergastolo per decine di omicidi e altri reati. Tra questi anche la morte di Giuseppe Di Matteo, rapito a soli 12 anni e sciolto nell’acido tre anni dopo, perché figlio del collaboratore di giustizia Santino Di Matteo.
Il boss non aveva mai mostrato la volontà di collaborare con la giustizia o di redimersi: “Cosa nostra la conosco dai giornali. Non voglio fare il superuomo e nemmeno l’arrogante, voi mi avete preso per la mia malattia”. Negava anche di essere coinvolto nell’omicidio Di Matteo.