L’AQUILA – All’ospedale San Salvatore dell’Aquila, Mattia Messina Denaro, noto boss di Cosa Nostra, è in fin di vita, avvolto da un coma irreversibile causato da un avanzato tumore al colon.
In questo momento di estrema fragilità, emergono le ultime volontà del super-boss, contenute in un pizzino. Si tratta di un testamento insolito, ma perfettamente in linea con l’identità del criminale più ricercato d’Italia.
La Repubblica ha recentemente divulgato il contenuto di questo messaggio, in cui Messina Denaro esprime il suo rifiuto di qualsiasi celebrazione religiosa in occasione del suo funerale.
«Rifiuto ogni celebrazione religiosa perché fatta di uomini immondi che vivono nell’odio e nel peccato. Il rapporto con Dio è personale, non vuole intermediari e soprattutto non vuole alcun esecutore terreno. Gli anatemi sono espressioni umane non certo di chi è solo spirito e perdono. Sono io in piena coscienza e scienza che rifiuto tutto ciò perché ritengo che il mio rapporto con la fede è puro, spirituale e autentico, non contaminato e politicizzato. Dio sarà la mia giustizia, il mio perdono, la mia spiritualità. Chi come oggi osa cacciare e ritenere indegna la mia persona non sa che non avrà mai la possibilità di farlo perché io non lo consento, non ne darò la possibilità», scriveva il boss.
Intanto a Castelvetrano (Trapani) tutto è già pronto per i suoi funerali. La tomba è stata preparata accanto a quella di suo padre, Francesco, noto come “Don Ciccio”.