LANCIANO – Un teatro Fenaroli gremito e festante ha accolto ieri sera, a Lanciano, Sandra Di Rocco, docente di matematica pura al KTH di Stoccolma, alla quale è stato conferito il XXIV Frentano d’Oro. Il prestigioso premio, promosso dall’omonima associazione culturale, si è rivelato, ancora una volta, un’iniziativa prestigiosa, di grande spessore morale e culturale, capace di risvegliare nei frentani quel senso forte di appartenenza alla propria terra d’origine, senza scadere mai nello sterile campanilismo. La cerimonia di premiazione, condotta da Mario Giancristofaro, decano dei giornalisti d’Abruzzo e coordinatore del premio, è stata ricca e varia, cadenzata dagli intermezzi musicali di Angelo Naccari e Francesco Luciani, allievi della Scuola Civica Fedele Fenaroli, da alcune video-testimonianze, a cura di alcuni colleghi e amici di Di Rocco, da una breve intervista alla premiata, guidata dallo stesso Giancristofaro e dalla giornalista Leda D’Alonzo; un’intervista dalla quale è emersa la personalità sfaccettata del Frentano d’Oro in carica, donna schietta e mite, solare e appassionata, incline in egual misura alla fermezza e alla dolcezza, al sogno quanto alla concretezza, tanto da dichiarare, unendo opposti apparentemente inconciliabili, che «la matematica non è complessa. È una ricerca della fantasia che si fa in modo logico».
Tempra d’acciaio in abito da sera, Di Rocco ha scardinato le false credenze e i luoghi comuni che si affastellano intorno al mondo della matematica ed è riuscita a riunire, sotto un’insegna comune, il pubblico di Lanciano – città dove è nata – e quello accorso in gran numero da Vasto – città dell’infanzia e dell’adolescenza –, riuniti in unico abbraccio anche attraverso la presenza in veste istituzionale dei due sindaci, Filippo Paolini e Francesco Menna. «Ho un grande senso di gratitudine – ha affermato, infatti, Menna – nei confronti di Sandra Di Rocco, che riesce con un’operazione matematica a unire i nostri territori». Paolini, ricordando la figura di Ennio De Benedictis, motore del premio, ha auspicato che le grandi menti frentane in un prossimo futuro possano rimanere in patria: «Mi auguro che i talenti possano rimanere in Abruzzo e che ci diano un grande sostegno: ne abbiamo veramente bisogno».
Sandra Di Rocco ha ricevuto la scultura dell’artista Mario Ceroli, emblema del Frentano d’Oro, dalle mani del suo predecessore, il Maestro Massimo Spadano, al quale si sono aggiunti sul palco altri Frentani d’Oro illustri: Vincenzo Russi, Remo Rapino, Sonia Albanese, Luigi Schips, Lucio Trojano. «Il calore che ho ricevuto da voi questa sera – ha affermato Di Rocco, riferendosi a tutto il pubblico presente, ai suoi predecessori e al direttivo del Frentano d’Oro – mi aiuterà non solo nei giorni ma negli anni a venire». E ha concluso rivolgendo un pensiero ai suoi familiari: «Questo premio è un tributo al loro insegnamento. Se sono quello che sono lo devo a loro». Si è compiuto ancora una volta il miracolo del Frentano d’Oro, la cui formula magica risiede in quel concentrato di “amore e bellezza”, di cui ha parlato il Presidente dell’Associazione, Stefano Graziani, e che ha sempre mosso i passi del suo fondatore, Ennio De Benedictis.