SANTA MARIA IMBARO – Un incontro fruttuoso, quello che ha animato l’auditorium del Patto Sangro Aventino a Santa Maria Imbaro e che – organizzato dall’ordine degli ingegneri di Chieti, con il patrocinio di Confindustria Chieti Pescara e la partecipazione dell’Agenzia di sviluppo della Camera di commercio Chieti Pescara e del Polo innovazione Automotive – ha messo al centro del dibattito le sfide e le soluzioni per conciliare la tutela dell’ambiente, la crescita economica e la qualità della vita dell’uomo con l’innovazione tecnologica.
Dopo i saluti istituzionali, in cui Daniele D’Amario, assessore regionale Attività produttive della Regione Abruzzo, ha sottolineato come, per le imprese, la partita da giocare per il futuro sia lo sviluppo delle competenze e soprattutto di quelle legate al territorio.
La giornata è stata aperta da Lino Olivastri, consigliere nazionale Confindustria servizi innovativi e tecnologici, con la presentazione dei dati relativi alla digitalizzazione delle imprese abruzzesi. A seguire sono state delineate le strategie a sostegno delle imprese e dei professionisti per il digitale e l’internazionalizzazione, con l’intervento di Giovanni Marcantonio, responsabile operativo Agenzia di sviluppo Camera di commercio Chieti Pescara.
Ampio spazio è stato poi dato alle imprese, tra gli altri interventi quelli di Honda, Stellantis – Sevel e Pastificio Cav. Cocco. «All’unisono – si legge in una nota degli organizzatori – la voce imprenditoriale ha reclamato la necessità di garantire la competitività sul territorio e di promuovere un’innovazione tecnologica che faciliti i lavoratori. Paolo Raschiatore, presidente dell’Istituto tecnico superiore Nuove Tecnologie per il Made in Italy Sistema Meccanica, ha invece incentrato il suo intervento sul tema del lavoro e della carenza di competenze tecniche.
Il dibattito si è poi esteso alla digitalizzazione green, «tema centrale – sottolinea la nota – nella programmazione dei Fondi europei per la competitività e lo sviluppo sostenibile dei prossimi anni, con particolare riguardo al tema della sostenibilità delle imprese, al rispetto delle risorse materiali e immateriali a disposizione, alle competenze necessarie per l’avvenire, delle opportunità di promuovere un’innovazione tecnologica etica e delle politiche nazionali che saranno operate dal governo italiano in tema di transizione 5.0 nei prossimi 3 anni».


«La transizione 5.0 – ha detto Fausta Bergamotto, sottosegretaria al ministero delle Imprese e del Made in Italy – rappresenta una grande opportunità per le imprese italiane, che possono innovare prodotti e processi rendendoli più competitivi. Tutto ciò è una grande sfida e richiede investimenti significativi, competenze adeguate e una visione strategica, non ideologica. Il governo ha abbracciato questo paradigma e sta lavorando in tal senso».
«Ingegneri, decisori politici e imprenditori da sempre hanno un punto in comune – ha spiegato a margine dell’evento, Massimo Staniscia, presidente dell’Ordine degli ingegneri di Chieti –: guardare avanti e pianificare il futuro. Oggi, siamo fieri di aver messo a confronto tecnici, politici e imprese per affrontare insieme la sfida della transizione digitale e green e assumerci la responsabilità di costruire un futuro. in cui non solo si possa conciliare innovazione tecnologica con la sostenibilità ambientale e qualità della vita, ma si possa immaginare il territorio abruzzese al centro di questa trasformazione».
«Andiamo nell’ottica di interventi strutturati, condivisi e di visione,- ha aggiunto il presidente dell’Ordine degli ingegneri di Chieti -attraverso una progettazione efficace ed integrata con il sistema territorio, le filiere produttive e un costante dialogo tra tutte le imprese, siano esse di grandi o piccole dimensioni. Per questo abbiamo rafforzato la collaborazione con Confindustria, Camera di Commercio Chieti Pescara e con l’Istituto tecnico superiore Nuove tecnologie per il Made in Italy Sistema Meccatronica».
«La digitalizzazione e la sostenibilità – ha commentato Luigi Di Giosaffatte, direttore generale Confindustria Chieti Pescara – sono dei driver di crescita che richiedono professionalità: non riusciamo però a trovarne sul territorio. Attraverso la formazione e il reskilling, anche in collaborazione con le nostre imprese associate, contiamo di creare una rete virtuosa di opportunità per i giovani. Le imprese sono infatti nel mezzo di una doppia transizione, verde e digitale: questi fattori indirizzano sia gli investimenti che la competitività, tra loro strettamente connessi».
«Il coinvolgimento delle PMI nei processi di innovazione, – ha concluso Di Giosaffatte – lo sviluppo di competenze, gli investimenti in tecnologie 4.0, la creazione di una cultura digitale restano priorità da affrontare. Abbiamo evidenze che tra le imprese italiane il livello di digitalizzazione aumenta al crescere delle dimensioni e questo significa che per le imprese più piccole il processo di innovazione è più lento, soprattutto per carenza di competenze».