CAMPOBASSO – La detenzione ingiustificata e prolungata di Khaled El Qaisi, cittadino italo-palestinese, da parte delle autorità israeliane al valico di frontiera di “Allenby,” ha scatenato un crescente allarme. Khaled, marito della molisana Francesca Antinucci, è stato arrestato il 31 agosto scorso mentre attraversava il valico di Allenby con la sua famiglia, dopo aver trascorso una vacanza a Betlemme. Amnesty International Italia ha riportato che Khaled è stato ammanettato senza alcun motivo o giustificazione, sotto gli occhi increduli della moglie e del loro figlio di quattro anni.
Dopo essere stato trattenuto in isolamento per 14 giorni ad Ashkelon, a Khaled è stato impedito di avere contatti regolari con la sua famiglia e i suoi legali, sollevando seri interrogativi sulla violazione dei suoi diritti umani fondamentali.
Nelle ultime ore, Francesca Antinucci ha diffuso un comunicato dal proprio profilo social ufficiale, aggiornando il pubblico sulla situazione attuale di suo marito:
«Il 21 settembre, come previsto, si è tenuta l’udienza relativa alla proroga del suo trattenimento in carcere, conclusasi con un’ulteriore estensione della detenzione per altri 11 giorni. Il tribunale ha deciso che, al termine di questa lunga proroga, sempre finalizzata alla raccolta di elementi, entro un massimo di 3 giorni a partire dal 1° ottobre, le investigazioni dovranno presentare delle accuse, poiché il termine per questa forma di detenzione cautelare decadrebbe. Khaled dunque, fino ad allora, senza che siano state formulate delle accuse a suo carico, resterà recluso nella prigione di Petah Tikwa, nella quale è stato quotidianamente sottoposto a interrogatorio, sempre senza la presenza del suo difensore. Vista la perdurante e allarmante situazione detentiva di Khaled e del mancato rispetto dei suoi diritti, facciamo nuovamente appello per la sua immediata liberazione».