VASTO – Balconi fatiscenti, ringhiere pericolanti, pavimenti rialzati e muri al limite del crollo sono la norma in molti dei condomini di Via Spataro. Questo scenario ricorrente ha portato a danni ingenti nelle abitazioni, mettendo a serio rischio la salute e l’incolumità di chiunque vi passi, in particolare dei bambini che vivono nel quartiere.
Gli inquilini sono costretti a vivere in costante apprensione, preoccupati che un evento sismico o persino un temporale possano avere conseguenze disastrose.
Di fronte a questa situazione insostenibile, i residenti, tramite il portavoce dell’associazione ricreativa San Paolo, si stanno unendo per chiedere un intervento urgente da parte dell’Azienda Territoriale per l’Edilizia Residenziale (Ater).
«Chiediamo a gran voce la riqualificazione del nostro quartiere, che potrebbe diventare un vero gioiello per la nostra città», dichiarano Mario Lemme e Giorgio Ventrella. «Non possiamo più accettare questo degrado che rende la vita di tante persone invalidante. In questi palazzi, vivono ben 40 famiglie con bambini a carico. La realtà è sotto gli occhi di tutti. Urgono interventi. Inoltre, rivolgiamo un appello alle istituzioni affinché ripristinino il campo da calcetto e lo rendano fruibile a tutti, perché al momento è inaccessibile. Un tempo, era un luogo di aggregazione fondamentale per la comunità».
La gravità dei danni strutturali che affliggono questi tre condomini, considerati il cuore pulsante del quartiere San Paolo, è allarmante. Alessio Maccarone, coordinatore dell’associazione ricreativa San Paolo, rivolge un appello al presidente dell’Ater, Fausto Memmo, al sindaco di Vasto, Francesco Menna, e all’assessore alle politiche sociali, Paola Cianci, affinché intervengano quanto prima.
Francesco Del Prete, segretario cittadino della Lega, dichiara: «Questi edifici necessitano di una ristrutturazione completa, perché versano in uno stato fatiscente. Soffrono di carenze in ogni genere, e questa incuria è perdurata per oltre trent’anni. Siamo tante persone perbene, orgogliose delle nostre radici in questo posto. Chiediamo alle istituzioni di prendere provvedimenti seri. Abbiamo bisogno di ridare dignità alle nostre famiglie».